Petrolio nel Sannio, troppi sindaci assenti alla riunione. La Provincia: 'Torniamo uniti, avversari forti'

19:34:47 2213 stampa questo articolo

Pochi, davvero pochi. Nove amministratori su ventinove. Il nuovo invito della Provincia di Benevento a sindaci, assessori e consiglieri dei comuni sanniti interessati dalle ricerche di idrocarburi (sono quattro i progetti che potrebbero essere attivati nel Sannio, si tratta di Nusco, Pietra Spaccata, Santa Croce e Case Capozzi) è stato snobbato dalla maggioranza degli amministratori coinvolti che, evidentemente, hanno ritenuto superflua la riunione di oggi alla Rocca dei Rettori. Un errore, se si considera che il pericolo non è affatto scongiurato, anche se sono arrivati i primi segnali ufficiali di "collaborazione" dalla Regione Campania nelle scorse settimane. Insomma, un ruolo decisivo lo hanno proprio i sindaci, specialmente quelli dei comuni direttamente interessati, ma non solo. San Marco dei Cavoti, Ginestra degli Schiavoni, Pesco Sannita, Circello, Guardia Sanframondi, Morcone, Benevento, S.Agata dei Goti e S.Arcangelo Trimonte, più il presidente della Comunità Montana del Fortore. Nessuno più ed  i rappresentanti provinciali presenti (il presidente Cimitile, gli assessori ad ambiente ed energia Aceto e Melillo, il consigliere provinciale Lombardi e l'avvocato Catalano)  hanno seriamente "rischiato" di essere in maggioranza. Forse il fronte del no, come spesso accade in questa provincia, forse si è frammentato: un ulteriore indizio viene dalla nota vagamente polemica che ci è giunta ieri in redazione dal comitato dei sindaci che hanno presentato ricorso al Capo dello Stato: "In questo particolare momento - ha sostenuto Cimitile nel suo discorso introduttivo - tutto bisogna fare ma evitiamo di dividerci e creare tra noi amministratori incomprensioni o lotte separate. L'avversario che abbiamo davanti è molto forte ed organizzato, non possiamo permetterci questo atteggiamento. Nonostante tutto resto ottimista, sappiamo che il territorio ha alzato la guardia e lotta anche se ci sono zone dove l'opposizione è maggiore di altre". Sulla stessa lunghezza d'onda l'assessore all'ambiente Gianluca Aceto: "Occorre organizzarsi e battagliare compatti. Siamo solo alla seconda tappa di un lungo percorso dove non serve far confusione ma bisogna essere chirurgici". Dopo aver chiamato all'unione i vari sindaci, Aceto ha ribadito quali pericoli rischia il Sannio anche solo con la ricerca di idrocarburi: "Abbiamo messo in piedi una programmazione ambientale ed energetica - ha precisato - un lavoro che dura da cinque anni e si basa sull'acqua bene comune. La nostra posizione è stata illustrata in una delibera della Giunta provinciale che è corposa e che si caratterizza appunto perché avanza una serie di controproposte alle ricerche petrolifere". Aceto non si è riconosciuto nella mossa di alcuni sindaci che hanno inoltrato ricorso al Capo dello Stato: "Non serve, rischiamo di farci sbattere la porta in faccia in caso di parere negativo".Per Melillo il problema è l'impostazione "schizofrenica del Governo centrale che incoraggia da una parte la ricerca di energia pulita e dall'altro accelera le politiche legate agli idrocarburi. In questo contesto assolutamente incoerente si innesta un ruolo della Regione Campania che è quello che è e che si trova anche spiazzato rispetto a norme e procedure farraginose". Anche Melillo ha chiesto maggiore compattezza: "Questa mancanza di adesione, personalmente, mi demoralizza un po'". Cimitile ha poi rimarcato che "la Provincia di Benevento è assolutamente contro a qualsiasi tipo di ricerca petrolifera. Tramite Unisannio e altri studi è stato dimostrato che per il nostro territorio c'è solo da perdere. Il nostro, dunque, non è un no ideologico, ma provato". A margine della riunione sono interventi anche il sindaco di S.Marco dei Cavoti, Francesco Cocca ed il Dirigente del settore Avvocatura della Provincia di Benevento, Vincenzo Catalano che ha rilevato un vizio procedimentale enorme nelle richieste di indagini nel sottosuolo visto che non era stata nemmeno citata la Provincia quale Soggetto presso il quale depositare gli atti progettuali al fine di consentire, come per legge, la visione degli stessi da parte dei cittadini interessati per eventuali opposizioni. In questa fase tuttavia la Provincia e gli altri Comuni hanno fatto bene a presentare atti che evidenziano i problemi di natura meramente tecnica".
Intanto martedì 16 aprile alle 9.30 ci sarà il consiglio provinciale aperto proprio sulle trivellazioni petrolifere. Potrebbe essere l'ultima seduta consiliare della Rocca dei Rettori.
Gaetano Vessichelli

commenti presenti 1 » LEGGI


Articolo di Ambiente / Commenti