Piano Ospedaliero: cosa prevede per il Sannio. La politica si mobilita per Sant'Agata

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Reazioni politiche e venti di proteste aleggiano sul Sannio dopo la presentazione del nuovo Piano Ospedaliero della Campania da parte del commissario ad acta Polimeni, a preoccupare il demansionamento dell'ospedale di Sant'Agata de'Goti. 

A tenere banco in queste ore nel dibattito politico è la stesura del nuovo Piano Ospedaliero della Campania. Quanto stilato dal commissario ad acta Joseph Polimeni a molti in territorio sannita non è andato giù, a cominciare dal sindaco del centro saticulano Carmine Valentino, al consigliere regionale Mino Mortaruolo compreso il Partito Democratico che se da un lato ha espresso compiacimento per il mancato ridimensionamento del A.O. Rummo dall’altro ha già pronte le barricate per tentare di salvare il P. O. Sant’Alfonso Maria de Liguori di Sant’Agata de’Goti. Non è dello stesso avviso Clemente Mastella che parla invece di un ridimensionamento anche del più grande ospedale della Provincia, il Rummo.

Nel Sannio - soprattutto in Valle Caudina e Telesina - c'è quindi aria di bufera. L’ultima reazione politica in ordine di tempo è quella di Domenico Matera, sindaco di Bucciano e consigliere provinciale che critica sia la scelta della scure sul P.O di Sant'Agata che fortemente anche la filiera istituzionale del PD.

“Condivido le preoccupazioni del sindaco di Sant'Agata de’ Goti circa il demansionamento dell'ospedale Sant’Alfonso Maria de’ Liguori. Come sindaco di Bucciano" - dichiara Matera - "e come consigliere provinciale sono anni che mi batto per il completamento delle infrastrutture sul territorio della Valle Caudina ed in particolare per la Fondo Valle Isclero importante arteria di collegamento dell’intera Valle all'ospedale. Abbiamo tutti il dovere di mobilitarci per l'ospedale. Non è una vicenda che riguarda solo una parte politica, riguarda tutti perché di interesse di tutte le nostre comunità. Abbiamo il dovere di agire come rappresentanti istituzionali e non politici anche perché tali scelte scellerate dimostrano che la tanto declamata filiera istituzionale non funziona o almeno non funziona per i territori della provincia di Benevento”.

Cosa prevede il Piano Ospedaliero della Regione Campania

Che la costituzione del “Polo Oncologico” previsto dalla Regione Campania nella Legge Regionale n.6 del 5 aprile 2016, nella quale erano previste  le misure per la razionalizzazione della spesa e il rilancio dell’economia campana collegata alla legge regionale di stabilità per l’anno 2016, non sarebbe avvenuto, lo si era capito leggendo il decreto n.30 del 2 maggio scorso del commissario ad acta Joseph Polimeni.

L’articolo 22 comma3 della Legge Regionale n.6 prevedeva: «la struttura amministrativa competente in materia di Salute e sicurezza alimentare della Regione Campania, in raccordo con le ASL e le AO dei territori interessati, entro 15 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, attiva, esclusivamente sulla base degli indirizzi del Commissario di governo per la prosecuzione del Piano di rientro dal disavanzo del Settore sanitario, i percorsi previsti dalla legge 23 dicembre 1996, n. 662 (Misure di razionalizzazione della finanza pubblica) per gli Accordi di Programma Quadro, affinché la Regione Campania, d’intesa con il Governo ed i Comuni interessati, definisca idonee, legittime e concrete risposte ai bisogni dei territori coinvolti prevedendo, per quanto possibile, l’istituzione di un Polo Oncologico Pluri-Territoriale con la riallocazione dell’Ospedale Sant’Alfonso Maria dei Liguori di Sant’Agata dei Goti (BN)».

Stando invece a quanto deliberato dal commissario ad acta Polimeni – che inoltre chiede lo stralcio del comma 3 - nel decreto n.30 pubblicato sul Burc il 2 maggio scorso, «in attuazione dell’actum commissariale di adozione ed attuazione del Piano di riorganizzazione della rete ospedaliera in attuazione del D.M.70/2015, è in corso di adozione il Nuovo Piano Ospedaliero della Regione Campania che non prevede la costituzione di un Polo oncologico a Sant’Alfonso Maria dei Liguori di Sant’Agata dei Goti (BN) limitandosi a riconfermare presso il Presidio la presenza di un Pronto Soccorso e individuandolo come punto spoke della rete ictus».

Il nuovo Piano Ospedaliero della Campania, dunque, deve tener conto del DM 70/15 che «definisce un nuovo modello di classificazione dei Presidi inseriti nella rete ospedaliera, prevedendone 3 diversi livelli di complessità, in relazione al bacino di utenza e ad uno standard di discipline minime per la configurazione al relativo livello». Ora, per rispettare gli standard fissati dal DM 70, le aree di Avellino e Benevento vengono associate, contando dunque una popolazione complessiva di 713.977.

«In riferimento al bacino di utenza di oltre 700.000 abitanti – si legge nel Piano - sarebbero programmabili da 5 a 8 presidi inseriti nella rete di emergenza. Il presente piano ne prevede 7, con un accesso ogni 102.000 residenti, così classificati: 1 DEA di II° livello nell’AO Rummo di Benevento (la disciplina di Cardiochirurgia non viene programmata in quanto garantita nella macroarea dalla AO Moscati di Avellino) che funge anche da centro traumi di zona, hub di I° livello nella rete cardiologica, hub nella rete Ictus, hub I nella rete delle emergenze gastroenteriche, spoke II per la Terapia del dolore, spoke II per la rete emergenza pediatrica. E’ sede di SPDC. 2 Pronto Soccorso allocati in provincia di Benevento: l’Ospedale classificato Fatebenefratelli di Benevento e l’Ospedale di S. Agata dei Goti. Il Presidio Ospedaliero di S. Agata dei Goti viene riconfermato come presidio con Pronto Soccorso e punto PST per la rete trauma.

L’Ospedale Classificato Fatebenefratelli di Benevento è individuato quale centro spoke nella rete cardiologica e PST nella rete trauma. Le strutture S. Maria delle Grazie di Cerreto Sannita, e di San Bartolomeo in Galdo, originariamente destinate ad attività ospedaliera, sono confermate quali strutture territoriali, con Ospedale di Comunità nella struttura di S. Bartolomeo in Galdo. L’IRCCS di diritto privato “Fondazione Salvatore Maugeri”, operante in Telese (BN), è confermato quale struttura di riabilitazione, anche di alta specializzazione per il trattamento delle gravi cerebrolesioni e mielolesioni». 

Michele Palmieri

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