Polemica in casa PD dopo l'assemblea di sabato. Mortaruolo e Ruggiero rispondono alle domande de Il Quaderno

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Dopo il voto – svoltosi sabato all’Hotel Lemi di Torrecuso - dell’assemblea Provinciale PD che ha sancito le investiture di Abbate e Mortaruolomontano le polemiche. Escono allo scoperto infatti le numerose posizioni contrastanti all’interno del PD sannita. Oltre le dichiarazioni di Molinaro e Perna Petrone Il Quaderno ha sentito Ruggiero e Mortaruolo.

Come riportato nell'articolo de Il Quaderno - subito dopo la convention PD di sabato che aveva votato per acclamazione e all’unanimità le candidature della riconfermata Giulia Abbate e del segretario provinciale Erasmo Mortaruolo – nonstante l'invito all'unità del partito espressa da Umberto Del Basso De Caro, si fanno sentire le voci contrarie e fortemente critiche.

Che i pareri fossero diversi, nonostante gli appelli alla’unità, lo si sapeva da tempo. Il primo a commentare, in una nota, il risultato dell’assemblea è Molinaro. “Un terzo dei componenti dell'assemblea provinciale del partito" - ha affermato l'esponente el PD - "stando alle stime ottimistiche e non certificate del gruppo dirigente, ha disertato i lavori. Scelta che trova le proprie ragioni nella mancata condivisione del percorso - paradossale e autoreferenziale perché avviato da un organismo, la cosiddetta commissione dei saggi, privo di qualsivoglia dignità statutaria - che ha prodotto la proposta delle candidature sannite al consiglio regionale".

"La sfida di De Luca a Caldoro" – continua Molinaro - "richiede competenze, capacità amministrative, conoscenza del territorio. Qualità estranee alla relazione compiuta dal segretario provinciale Erasmo Mortaruolo: un territorio non si governa elencando problemi, sciorinando numeri, leggendo dossier che gli amministratori sanniti conoscono peraltro a memoria, ma proponendo soluzioni e lanciando idee”.

Gli fa eco Gerardo Perna Petrone - consigliere d’opposizione a Forchia - che in una nota dichiara: “Il metodo per la scelta dei due candidati al Consiglio regionale, che illustri esponenti tentano, sfrontatamente, di declinare, con argomentazioni talvolta fantasiose, come una novità partecipativa e democratica, altro non è che un espediente furbesco per eludere il vero e reale coinvolgimento. Anche la tesi dell’aver voluto segnare – a detta di qualcuno - una netta discontinuità col vecchio metodo del caminetto appare denutrita: la risposta a quest’atavica pratica poteva essere solo l’avvio di una sana riflessione sui problemi a 360° (e non come i portatori di interessi che si fermano al proprio) del nostro amato Sannio, lavorando insieme e alla luce del sole per concorrere alla loro risoluzione. Ma tant’è: l’unità costruita negli anni è stata d’un tratto spazzata via per effetto di una forzatura che si poteva evitare”.

Nella serata di ieri è arrivata anche la nota del segretario PD di Airola, Diego Ruggiero, che chiede le dimissioni di Mortaruolo: “Le divisioni registrate nella discussione in assemblea provinciale senza tentativi di ricucitura, fanno male a chi da militante e nativo democratico si impegna ogni giorno per un PD coerente e credibile”.

Lo abbiamo contattato per capire. Alla domanda postagli da Il Quaderno sul perché chiedeva le dimissioni del segretario, Ruggiero risponde: “Ci aspetta la campagna elettorale che richiede un impegno costante, teso a garantire il partito e non le singole candidature. Appare pertanto evidente la non compatibilità del candidato Mortaruolo con la funzione apicale nel partito. Sono pertanto auspicabili le sue dimissioni, al fine di consentire al partito di condurre una campagna elettorale unitaria e a 360 gradi senza impacci di sorta o sospetti di strumentalità. Sono convito che così, senza mischiare interessi di partito ed interesse del candidato, il PD di Benevento farà una grandissima campagna elettorale con il governatore Vincenzo De Luca, sostenuto coralmente dai tanti militanti e dirigenti di spessore che annovera il Sannio."

Lecito a questo punto, chiamare anche il diretto interessato delle critiche, Mortaruolo. Contattato, da Il Quaderno, in merito alla richiesta di dimissioni il segretario provinciale risponde in maniera definita e concisa: “Esiste uno Statuto, e noi siamo sempre stati in linea con quei dettami”. Lo Statuto, allo stato attuale non prevede le dimissioni che avverrebbero dunque solo in caso di elezione di Mortaruolo. Nel frattempo però Cozzolino lancia messaggi pacifici e di collaborazione a De Luca. Chissà, che il 30 aprile prossimo al Palapartenope non si aprano nuovi scenari e nuove alleanze?

Michele Palmieri



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