Polemiche sulle posizioni riorganizzative della Provincia, Ricci spiega le proprie scelte

10:26:7 2202 stampa questo articolo
Benevento, la Rocca dei RettoriBenevento, la Rocca dei Rettori

Nei giorni scorsi sono stati resi noti documenti di Organizzazioni Sindacali in merito all’organizzazione interna della struttura dell’Ente Provincia di Benevento. In particolare, sono state contestate le scelte relative alle recenti proroghe degli incarichi di Posizioni Organizzative (P.O.) già conferite nei diversi Settori.

Dopo la critica dei sindacati, arrivata nei giorni scorsi, la posizione dell’Amministrazione della Rocca dei Rettori sulle questioni organizzative e gestionali, è stata puntualizzata dal presidente della Provincia Claudio Ricci.

“La Provincia – ha detto Ricci – si è mossa sulla vicenda nell’esclusivo interesse pubblico al solo fine di assicurare il regolare svolgimento delle attività istituzionali dell’Ente. La situazione è infatti la seguente: la Provincia, con le norme varate il 7 aprile del 2014, svolge le medesime funzioni del passato, ma deve sottostare ad un brutale taglio di risorse finanziarie e di personale. In altre parole fa le stesse cose di prima, ma senza soldi e senza personale”.

Nei numeri, “nel solo anno in corso lo Stato non ha trasferito circa 6 milioni di Euro alla Provincia; mentre nell’arco di poco più di un anno circa si è passati da 1 Direttore Generale e 7 Dirigenti e ai 2 soli Dirigenti oggi in servizio. Riguardo poi ai dipendenti, la dotazione organica ne prevede 413, in servizio ve ne sono solo 235, peraltro in ulteriore diminuzione entro l’anno anche per il sostanziale blocco del turn-over”.

“Dunque – prosegue Ricci – le responsabilità civili e penali sono le medesime di sempre a carico degli amministratori e dei funzionari; ma le possibilità di intervenire nel concreto sono pesantemente condizionate da limiti, ostacoli e paletti che peraltro sono (dovrebbero essere) sotto gli occhi tutti”.

Le decisioni dell’Amministrazione, dunque, “hanno dovuto registrare ed, in qualche maniera, compensare le iniziative legislative contraddittorie e l’inadempimento conclamato dello Stato e della Regione Campania circa l’attuazione delle riforme in corso, che avrebbe dovuto essere ultimato il 31 dicembre 2014. In tale contesto, le decisioni definitive sugli assetti interni sono state rinviate all’indomani dell’approvazione delle norme di competenza della Regione sulla gestione delle cosiddette funzioni non fondamentali degli Enti di area vasta, nonché alla luce della proroga concessa dalla legge per l’approvazione del Bilancio di previsione dell’Ente Provincia”.

Pertanto, “si è optato per un mantenimento dei livelli organizzativi e di responsabilità utili ad evitare una interruzione dei servizi pubblici facenti capo all’Ente. Non si potevano ad esempio bloccare servizi essenziali per le Scuole, le Strade, l’Ambiente. L’Amministrazione ha lavorato e sta lavorando per il Sannio; altri, in preda a furori ideologici ottocenteschi antistorici, probabilmente lavora solo per qualche interesse di bottega, che risultano dannosi alla generalità degli interessi pubblici”.



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