Prefettura, vertice sul blocco rifiuti nello Stir di Casalduni

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STIR di CasalduniSTIR di Casalduni

Riunita questa mattina l'assemblea per discutere la situazione riguardante lo sversamenti dei rifiuti indifferenziati del comune di benevento presso l’impianto Stir di Casalduni.

Si è svolta stamane l’annunciata riunione convocata dal prefetto di Benevento Paola Galeone in merito all’intervenuto blocco degli sversamenti dei rifiuti indifferenziati del capoluogo sannita presso l’impianto Stir di Casalduni, gestito dalla Società Samte, interamente partecipata dalla Provincia di Benevento.

Erano presenti al vertice presso il Palazzo del Governo, oltre allo stesso prefetto, per il Comune l'assessore Russi e i dirigenti Catalano e Porcaro, per l'Azienda comunale Asia il funzionario Mazza, per la Samte l'amministratore Cardone, il direttore tecnico Monaco, il legale Morcone.

Dopo ampia discussione, le parti hanno raggiunto la seguente conclusione: pagamento immediato alla Samte da parte del Comune di Benevento delle spettanze gennaio-febbraio 2017, accelerazione dell’iter amministrativo per il riconoscimento dei debiti pregressi dell’annualità 2016 attraverso un incontro a breve con l’Organismo straordinario di liquidazione nominato a seguito della dichiarazione di dissesto da parte del Comune, conferma da parte del Comune circa la tariffa stabilita dalla Provincia per l’anno in corso pari a 175 Euro a tonnellata di rifiuto smaltito oltre Iva.

Su tali punti il Comune si è impegnato a far pervenire “ad horas” la formale accettazione dell’accordo. Lo sversamento dei rifiuti indifferenziati da parte del Comune di Benevento presso lo Stir di Casalduni sarà consentito dalla Samte all’avvenuto accreditamento delle somme relative ai suddetti pagamenti.

Il management aziendale Samte rivolge un pensiero alla cittadinanza beneventana per quanto si è venuto a verificare e si sta verificando per le strade. Tutto questo, però, non è certamente imputabile ad inefficienze della stessa Samte. A tale proposito si osserva che l’Azienda, che non persegue fini di lucro, ha il dovere (come tutti) di pagare dipendenti e fornitori, ed inoltre di garantire i propri servizi in maniera equa nel rispetto di quei Comuni che hanno regolarmente versato le proprie quote. Su questo punto essenziale è sorto, appunto, il conflitto con il Comune capoluogo cui certamente non poteva essere consentita la parziale gratuità dei servizi offerti dalla Samte. Si tratta di cifre consistenti, irrinunciabili per l’Azienda partecipata, che peraltro vive un momento storico assai delicato in quanto caratterizzato da un regime di concordato preventivo sul quale il Tribunale di Benevento, sezione fallimentare, si pronuncerà nell’udienza del 5 aprile.



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