Presentate ‘Le stampe di interesse beneventano nel Museo del Sannio di Benevento’

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E' stato presentato presso il Museo del Sannio di Benevento il volume di Daniela Russo ‘Le stampe di interesse beneventano nel Museo del Sannio di Benevento’ (Edizioni La Provincia sannita). Erano presenti, oltre all'autrice, Franco Bove, saggista, Maria Luisa Nava, consulente scientifico Museo del Sannio ed il Commissario straordinario della Provincia di Benevento, Aniello Cimitile, che ha tratto le conclusioni della conversazione. L'autrice, che ha studiato presso il Museo, ha illustrato lo scopo della pubblicazione che consiste nel riportare all’attenzione una parte notevole del patrimonio del Museo del Sannio, ma misconosciuta: l'incisione. Il volume raccoglie, illustra e commenta circa 30 stampe che hanno per tema personaggi, monumenti, fatti storici ed hanno dunque un indubbio valore documentale. Nonostante ciò l'incisione è un patrimonio misconosciuto, non solo, però da parte del pubblico locale: il saggio, tuttavia, vuole appunto sottolineare come, oltre all'intrinseco valore artistico della raffigurazione, l'incisione custodita nell'Istituto culturale annesso alla Chiesa di Santa Sofia costituisca anche uno strumento importante di conoscenza della storia del territorio, fino a quando fu sostituita dalla fotografia. L'architetto e storico Franco Bove, impegnato in ricerche ed analisi sulla storia locale e non solo, ha confermato la tesi dell'autrice circa la considerazione che prevale sull'incisione, considerata un'arte minore, ma l'ha contestata ricostruendo il percorso storico di questa forma di rappresentanza della realtà ed evidenziandone gli apporti conferiti alla stessa storia dell'arte cosiddetta maggiore. Particolarmente significativa la sua notazione circa l'ispirazione che Michelangelo avrebbe tratto da una incisione per realizzare il suo capolavoro, la Pietà. Bove ha quindi ricordato che a Benevento la stampa arrivò di fatto solo nel XVII ed era realizzata, su commissione, da artisti che agivano per conto di alcuni Mecenati. La consulente del Museo del Sannio Maria Luisa Nava ha evidenziato come si stia assistendo da qualche tempo ad un risveglio di interesse e di studi su aspetti essenziali della storia locale grazie al concorso di numerose forze ed intelligenze e con l'apporto delle Istituzioni. La Nava ha ricordato che, questo particolare momento di diffusione della cultura locale non si è limitato soltanto al pur importante periodo longobardo. In tale contesto si colloca dunque anche il lavoro edito da ‘La Provincia sannita’, ed ha confermato che è ormai prossima la esposizione esposizione al pubblico di preziosi esemplari di ceramiche di fattura cerretese volute dal Papa Orsini. Cimitile ha confermato la volontà di voler proseguire nelle linee strategiche delle politiche culturali che la Provincia ha perseguito in questi anni. Esse sono partite dall'assunto che la cultura costituisca un vero e proprio volano per lo sviluppo locale e che nel Sannio sia possibile perseguire questa opzione in quanto si può contare su giacimenti straordinari. Cimitile non ha però nascosto le difficoltà dell'operazione, che ha attribuito anche una mancanza di programmazione che risale alla stessa genesi del Museo del Sannio, il cui patrimonio non è stato costituito sulla base di un vero e proprio progetto, ma soprattutto per accumulazioni e lasciti. Secondo il Commissario straordinario, trova ancora molte resistenze l?idea che la cultura sia capace di creare indotto. Infine il Commissario ha ricordato che negli ultimi tempi siano stati presentati al pubblico, in quella stessa Sala del Museo del Sannio, volumi di grande spessore e rilevanza storica. Questo è di conforto, ha concluso il Commissario, per le ulteriori iniziative di valorizzazione di spazi, preesistenze e patrimonio culturale che la Provincia sta portando a compimento.



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