Primarie centrosinistra Campania. Tra De Luca e Cozzolino spunta la candidatura di Di Lello

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Poco meno di una settimana e, dopo tanta incertezza, scadrà il termine ultimo per la presentazione delle candidature valevoli per le Primarie del centrosinistra in Campania, fissate il 22 febbraio. Il momento chiave si avvicina, dunque, ed attualmente in lizza ci sono tre candidati: Vincenzo De Luca, Andrea Cozzolino e Marco Di Lello. Il sindaco di Salerno e l'eurodeputato Pd sono in campagna elettorale già da diverse settimane mentre il candidato socialista Di Lello ha da poco preannunciato la sua candidatura in qualità di esponente "alternativo ed unitario" ai due contendenti. Si attende, poi, la posizione dell'ex vendoliano Gennaro Migliore: la sua candidatura era praticamente cosa certa ma, a causa di qualche attrito interno ai vertici regionali del Pd, non è da escludere una sua defezione. Tutte mosse determinanti ed attese con ansia a Benevento e nel Sannio dove si prepara il terreno alle candidature e si affilano le armi per una battaglia "provinciale" alle Primarie, tra cozzoliniani e sostenitori di De Luca, che si preannuncia molto combattuta.
Intanto i due principali contendenti hanno nuovamente rumoreggiato sui social network in attesa del definitivo via libera del Partito Democratico: “Prosegue ormai da giorni una sorta di strategia della confusione, con un succedersi di nomi che vanno e vengono in relazione alle ‪‎primarie del PD‬ in Campania – ha scritto De Luca su Facebook – Vorrei chiarire che rimangono fermi i punti ribaditi innumerevoli volte: qualunque “trattativa” è del tutto inventata! Chiunque voglia candidarsi in Campania potrà farlo, ma partecipando alle primarie fissate per il 22 febbraio”. Usa la stessa 'moneta' anche Cozzolino: “Avevamo chiesto un cambio radicale di approccio nel Pd al tema della scelta del candidato Presidente. Occorre davvero uno spirito unitario, un coinvolgimento di ogni personalità e singolo militante per tornare dopo tanti anni a vincere. Continua invece ad andare in scena l’esatto contrario, a partire dall’estenuante tentativo di non far celebrare le primarie, strumento fondativo del Pd. Proseguono bizantinismi regolamentari, su date, rinvii, termini, che hanno l’unico effetto di lasciare l’idea nell’opinione pubblica di un partito che non riesce a decidere su nulla". Scalda i motori anche Di Lello: “Se qualcuno vuole scendere in campo lo faccia nelle primarie che sono allargate alla coalizione e che non sono più un problema interno al Pd”. “Voglio essere – ha spiegato l’esponente socialista – il candidato dei pendolari che subiscono il disastro dei trasporti, di una sanità in cui io mi candido per riaprire gli ospedali e non per chiuderli, delle imprese contro la burocrazia che è tornata ad imperare in Regione e prima di tutto dell’anticamorra”.



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