Primarie, e' scontro tra Lepore e Del Vecchio. Fuori Abbate

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Si accende la campagna elettorale per le primarie di colazione del Partito Democratico tra Cosimo Lepore e Raffaele Del Vecchio. Definitivamente out invece Gino Abbate che aveva chiesto una proroga nelle scorse ore.

“I riscontri, ottenuti già in queste prime ore di campagna elettorale per le Primarie, rafforzano la certezza che in città c’è un grande bisogno di regole democratiche, certe e uguali per tutti, che mettano i cittadini al riparo dall’arbitrarietà della forza. Oramai 24 ore fa ho lanciato un appello al candidato Del Vecchio, affinché unisse alla mia anche la sua voce a sostegno di un allargamento della competizione: un tentativo teso a rendere il Partito Democratico più credibile e partecipato. Devo constare, mio malgrado, nonostante l’importanza del tema, l’assenza di ogni forma minima di interlocuzione”.

Così Cosimo Lepore stuzzica Raffaele Del Vecchio a poche ore dal termine ultimo – 7 febbraio alle 12.00 - per la presentazione delle candidature alle primarie PD con la figura di Gino Abbate defilatasi definitivamente nelle scorse ore dopo il niet del Partito sulla proroga, troppo complicato e tempi strettissimi per convocare il Direttivo cittadino.

“Non credo sia sfuggito l’argomento al mio competitor – continua Lepore – d’altra parte l’intervento sulla questione di diversi esponenti vicini a Del Vecchio, testimonia come il caso meritasse un approfondimento anche da parte di chi si candida a governare Benevento. Pazienza, spero che nelle prossime occasioni possa essere mostrato un maggior coraggio. Sulla questione, però, l’intervento del segretario cittadino, Palladino, dimostra come il PD utilizzi troppo spesso metodi variabili a seconda degli interlocutori: mentre a taluni vengono frapposti ostacoli per la presentazione della candidatura, ad altri è addirittura concesso di annunciare alla stampa i candidati delle future liste, senza che vi sia un minimo di condivisione con la città e con gli iscritti. Su questo tema chi è il responsabile?

Qui il cuore della mia battaglia – sottolinea l’attuale assessore ai Lavori Pubblici della Giunta Pepe - riuscire ad assicurare a tutti i cittadini le stesse condizioni di partenza, senza dover subire gli accordi chiusi da pochi altri, in altri luoghi, sulla testa di tutti. Per questa ragione sono sicuro che la vera sfida delle prossime Primarie, è innanzitutto riuscire a diffondere in città il valore democratico del confronto: se saremo capaci di far capire la posta in gioco, e lo possiamo fare con il sostegno degli amici che in queste ore testimoniano la piena condivisione di questa esigenza, non esiste pronostico che non potrà essere ribaltato. La storia di Enzo De Luca, Matteo Renzi, e di tanti altri che si sono cimentati anche contro gli apparati nelle Primarie, dimostrano che si può fare”.

A Lepore, Raffaele Del Vecchio risponde che “se Cosimo Lepore mira ad avere i voti di Gino Abbate non ha che da chiederglieli in modo diretto, senza tutti questi giri di parole, tattiche di irretimento e finte solidarietà. Visto che il suo scopo è esclusivamente questo, è bene che lo dica. Forse non è ben chiaro che è finito il tempo delle mistificazioni, contorsioni, delle piroette e dei giochi di prestigio. Chi vuole amministrare in futuro deve stamparselo in testa. Sia chiaro, Gino Abbate non ha presentato la propria candidatura alle primarie semplicemente perché non è stato in grado di adempiere a quanto previsto dalle regole che ci siamo preventivamente dati tutti insieme. Nessun ostacolo dall'esterno, come del resto non lo ha subito Lepore. È così e bisogna avere l'onestà di dirlo con chiarezza. Io lo sto facendo.

Non raccolgo, pertanto – continua il vicesindaco – l'appello di Cosimo Lepore perché significherebbe forzare le regole. E rispettare le regole quando ci si candida ad amministrare, significa garantire che si rispetteranno le leggi quando si amministrerà. Lepore ritiene che questo possa considerarsi un optional? Me lo faccia sapere. Io a Gino – conclude - non chiedo voti per le primarie, ma chiedo ciò che gli ho sempre chiesto lontano da questa circostanza. Cioè di trasferirmi quel patrimonio programmatico sulla innovazione urbana che è frutto della sua passione per la materia, della sua personale ricerca e dell'esperienza maturata negli anni di lavoro come assessore. Gliene sarei grato e, se dovessi vincere le primarie e le elezioni, gliene sarebbe grata la città”.



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