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Le aziende spin-off dell’Ateneo sannita: c’è anche chi è in cerca di giovani da assumere



Nostro servizio - Cosa sono le aziende spin-off universitarie? Società alle quali l’Ateneo partecipa in qualità di socio. L’Università degli Studi del Sannio ne ha ben 10, alcune delle quali sono state presentate oggi ai dottorandi presso la Facoltà Sea. Si tratta di Optosmart Srl, Mosaico Monitoraggio Integrato Srl, Kes Srl, Md Tech Srl, Lambmed Srl e Intelligentia. Ha partecipato anche la Combeser Srl, costituita da Post-doc Researcher all’Università sannita. A coordinare i lavori Luigi Glielmo, delegato di Ateneo per il Trasferimento Tecnologico. All’incontro ha partecipato anche la docente Maria Rosaria Napolitano che ha portato i saluti del rettore, Filippo Bencardino il quale non è potuto intervenire.

Il convegno è stata anche l’occasione per presentare il bando Start Cup Campania 2010, premio per l’Innovazione promosso dalle Università campane e che si inserisce nel contesto del Premio Nazionale per l’Innovazione (PNI). Possono partecipare gruppi composti da almeno 3 persone, in cui almeno il capogruppo appartenga a uno di questi atenei: Università degli Studi di Napoli Federico II, Seconda Università degli Studi di Napoli, Università degli Studi di Napoli Parthenope, Università degli Studi Suor Orsola Benincasa e Università degli Studi del Sannio. Domande aperte fino al 15 luglio. Per ulteriori informazioni: www.startcupcampania.unina.it.

“Il processo di costituzione di società spin-off – ha sostenuto Napolitano – è giovane. Il 90% delle circa 800 aziende in Italia, infatti, sono state messe in piedi negli ultimi anni. Esse rappresentano una grande occasione per i dottorandi. Sono sviluppate soprattutto al centro nord e per il 3,1% in Campania. L’ateneo sannita ne ha 10, in Ingegneria, detenendo quindi il primato in regione”.

“Le spin-off – ha aggiunto Glielmo – sono un po’ delle imitazioni di ciò che avviene in economie più avanzate, come ad esempio negli Stati Uniti. E’ chiaro, però, che quello americano è un modello non ricopiabile in quanto diversa è lì la gestione delle Università che sono private. Qui in Italia ci sono tanti dottorandi, ma poche opportunità di lavoro. C’è chi decide di proseguire la carriera universitaria, chi di andare all’estero, chi di lavorare in aziende e chi un’azienda la crea. Il fatto che quelle che presenteremo oggi sono tutte della Facoltà di Ingegneria è normale poiché la maggior pare delle innovazioni tecnologiche provengono proprio da lì”.

E’ stata, quindi, la volta di Antonio Cutolo della Optosmart, spin-off dell’Università del Sannio e del CNR, fondata nel 2005. “La tecnologia che studiamo riguarda l’utilizzo delle fibre ottiche per strumenti (sensori) d misura – ha spiegato -. Abbiamo diverse collaborazioni, ad esempio con Ansaldo, Selex, Alenia e da poco il Cern di Ginevra”. Queste alcune delle applicazioni messe in campo: sensori optoacustici subacquei, sicurezza delle reti ferroviarie e pali sismici.
“Nel campo delle reti ferroviarie – ha aggiunto Cutolo – la fibra ottica viene montata sui binari è permette di averne monitoraggio strutturale, di misurare il peso del treno e altre applicazioni, grazie a una centralina presente in stazione. Per i sonar subacquei c’è un’antenna ricevente per rilevazione acustica utile sia in caso di ispezioni geofisiche che in ambito militare.

Utilizzando la fibra ottica che ha una struttura sottilissima, di appena 200 micron, possono essere analizzate le vibrazioni per applicazioni sui motori marini, la resistenza dei pannelli di protezione (giubbotti antiproiettile, ad esempio), movimenti sismici del terreno...Quelle più vincenti su larga scala per il momento sono risultate essere la ferroviaria (in particolare la pesa dinamica dei treni) e l’utilizzo nel campo degli strumenti musicali”. L’azienda ha quattro dipendenti con un fatturato di circa 250 mila euro all’anno.

La seconda presentazione è toccata a Riccardo Natale della Mosaico. “La nostra idea – ha subito spiegato – è quella di differenziaci nel campo dell’automazione industriale, raccontando al cliente cosa sta acquistando e comunicando, in tal modo, il nostro valore aggiunto”. Natale ha poi illustrato alcuni progetti portati avanti, come quelli su forni per la fusione sui quali è stata applicata una tecnologia innovativa che recupera velocemente dai guasti; una camera climatica per confrontare le diverse macchine frigorifero e applicazioni per la fermentazione alcolica del vino.

Kes è la terza azienda, rappresentata da Edmondo Guerre  il quale ha evidenziato la necessità, in un’azienda, di mettere insieme componenti e competenze diversificate. La missione della Kes si riassume in tre parole: conoscenza, ambiente e sicurezza. E’ proprio su quest’ultimo aspetto che si è soffermato Guerre: “Il nostro obiettivo è ridurre i costi di gestione per la sorveglianza, aggiungendo intelligenza al sistema. I finanziamenti europei ci sono. Anche un nostro progetto è stato approvato di recente”. Tale azienda, insieme a un partner israeliano, la Tadsec, è quella che ha proposto al Comune di Benevento il progetto di videosorveglianza dell’Arco di Traiano, attualmente in funzione.
Nata circa 1 anno fa la Kes ha 4 dipendenti e circa 300mila euro di fatturato annuo.

Antonella Visconti, invece, ha parlato ai dottorandi presenti, della Lambmep che opera nel settore della taratura di strumenti di misure elettriche. “Ciò che vogliamo ottenere nel prossimo futuro – ha affermato – è divenire un Centro accreditato Sit (Servizio di Taratura in Italia). In Campania, infatti, ce ne sono solo 5 e unicamente 1 nel nostro stesso campo. Non avremmo, quindi, molta concorrenza e vorremmo collaborare anche con altri centri Sit affinché la nostra azienda, che si può dire stia nascendo proprio ora, cresca e si sviluppi ancora di più”.

A spiegare le finalità della Md Tech è stato Glielmo. “E’ questo un caso in cui è nata prima l’idea, divenuto un brevetto, e poi l’azienda. A collaborare un neurochirurgo di Benevento, ingegneri e un esperto di commercializzazione di dispositivi biomedici. In neurochirurgia, settore in cui ci sono moltissime operazioni ogni anno, c’è una difficoltà: ‘spatolare’ i tessuti celebrali (ossia manipolarli durante gli interventi). C’è stata quindi l’intuizione di inserire un sensore all’interno della spatola che dia la misura esatta della forza esercitata. Abbiamo venduto l’idea a una società di Milano che ora la sta ingegnerizzando e la Md Tech prenderà una royalty su ogni pezzo venduto”.

E’ toccato poi a Davide De Pasquale di Intelligentia, ultimo spin-off universitario costituito. Una buona notizia: è alla ricerca di nuovi talenti, giovani ingegneri, senior e ricercatori per ampliare il proprio organico. “Ci basiamo – ha affermato De Pasquale – sulla ricerca e lo sviluppo di innovazioni industriali, consulenza di sistemi informatici intelligenti e della creazione di soluzioni innovative per l’industria, prodotti ‘chiavi in mano’ su richiesta del cliente. Ci avvaliamo sia di partner pubblici che di aziende private”. Pasquale ha poi illustrato due progetti su cui stanno lavorando: ricerca di guasti in sistemi industriali e gestione per la manualistica tecnica e le sue versioni multilingua. “Vogliamo essere una realtà sannita – ha concluso il socio di Intelligentia -, restando a lungo sul territorio e mostrandoci flessibili e aperti al mondo”. Per inviare i curriculum: www.intelligentia.it.

Infine Giancarlo Tretola ha spiegato le attività portate avanti da Combeser, nata nel 2008 in occasione di un concorso nazionale per idee innovative “in cui siamo risultati tra i 64 vincitori. La nostra mission è tutta nel nome: comparazione beni e servizi. Abbiamo realizzato un portale in cui è possibile individuare il miglior rapporto qualità-prezzo di alcuni servizi, come ad esempio le bollette telefoniche, il consumo di energia elettrica..., attraverso sistemi informatici che, per il momento, sono semi-automatici. Tutto questo permette di tagliare i costi per i nostri clienti”.

A essere illustrato, alla fine del lungo convegno, il progetto Incipit Campania, finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico il cui scopo è promuovere la nascita sul territorio regionale di imprese in grado di proporre e diffondere alcune delle più innovative tecnologie ICT based nel settore dell’automazione dei processi industriali.

Conclusioni affidate alla delegata del rettore, Napolitano che ha annunciato l’istuzione, presso la facoltà di Economia, a partire dal secondo semestre del prossimo anno, di un corso in Business planning “per evitare le tante fughe di cervelli”.
Grazia Palmieri


:: Questo articolo è stato stampato dal quotidiano online ilQuaderno.it ed è disponibile al seguente indirizzo:
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