Privacy e Internet: quando gli italiani hanno paura del web

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Molti la chiamano “Internetfobia”, anche se la paura di cui parleremo oggi non ha un nome vero e proprio, e non figura ancora all’interno delle patologie riconosciute ufficialmente dagli studiosi. Il motivo? La paura della rete non sempre dipende dalla rete stessa, quanto piuttosto dalle conseguenze che essa potrebbe avere sul nostro mondo. Vi basti pensare al clamore generato dal Millennium Bug nel 2000, quando si pensava che il cambio delle 4 cifre relative all’anno in corso avrebbe di fatto distrutto migliaia di banche dati mondiali, gettando l’umanità nel caos. La paura corre letteralmente sul filo (nel nostro caso telefonico), ma spesso riguarda soprattutto la privacy ed il timore di finire preda di truffe e hacker.

Privacy online: una questione sempre più spinosa

Mantenere inviolata la propria privacy su Internet? Una questione sempre più delicata: al punto che l’80% degli italiani – stando ad una ricerca condotta dal Censis – diffida della rete e, pur non potendo farne a meno, ha costantemente paura che qualcuno possa rubare dati sensibili come quelli appartenenti alla propria carta di credito. Parliamo di una percentuale altissima che ha ultimamente trovato nelle reti VPN una soluzione parziale al problema, acquistando un abbonamento presso server-filtro che consentono una quasi perfetta navigazione in incognito. Eppure, il 32% dei navigatori della rete oggi confessa di aver subito furto di dati, nella maggior parte limitati (fortunatamente) allo spam indesiderato.

Quando il gioco si scontra con la paura

La paura di subire furti di dati e truffe incorre ogni qual volta un portale richiede l’inserimento di dati sensibili ed il caricamento di una somma di denaro, come ad esempio accade presso giochi come i casino telematici. Eppure, in questi casi si tratta di paura immotivata: il motivo? Innanzitutto il fatto che chi gioca può scegliere in libertà di fare scommesse minime o massime presso i casinò online, impegnando solo 10 centesimi. Inoltre, questi portali oggi devono necessariamente rispettare le linee guida AAMS in fatto di sicurezza, e possono spesso contare su connessioni protette di tipo SSL, la cui presenza viene testimoniata dalla dicitura HTTPS presente nell’URL della pagina.

Dall’Internetfobia alla Nomofobia

Ma la paura della rete, di contro, trova un valido nemico in quanto a collegamenti su Internet. Parliamo della nomofobia, ovvero la paura di rimanere sconnessi dalla rete: in questo caso, secondo una ricerca condotta dall’Istat, scopriamo che il 17% della popolazione mondiale vivrebbe la disconnessione dalla rete come un’autentica tragedia, al punto da causare anche diversi problemi a livello psicologico. Questa è una patologia che colpisce soprattutto i più giovani, in quanto parliamo di un’intera generazione cresciuta con il web, e dunque impossibilitata a farne a meno anche per le piccole cose quotidiane.



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