M5S al 35%. I grillini:"Chi ha paura del Movimento?"

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Nei giorni scorsi, un sondaggio della IprMarketing, dava il Movimento 5 Stelle al 35% con il Pd ben lontano dallo stare che lo ha visto stravincere le scorse europee, appena il 18%. Insomma, se si votasse oggi i grillini salirebbero a Palazzo Mosti.

“Chi ha paura del MoVimento 5 Stelle? Pare tutti in città, dopo la diffusione di un sondaggio (il riferimento è al sondaggio di IprMarketing che nei giorni scorsi dava il M5S al 35%, ndr). Potremmo dire – citando un famoso ‘Cuore’ – che , a Benevento, come in tutta Italia, sta per scattare l’ora legale e, dunque, si diffonde il panico nei partiti tradizionali, nei politicanti di lungo corso che temono un forzoso pensionamento”.

Questo il commento anche sarcastico che il Movimento 5 Stelle sannita, ha prodotto sui dati del sondaggio IprMarketing pubblicati nei giorni scorsi.

“I commenti letti in questi giorni – scrivono i grillini – sono emblematici di una vera e propria dipendenza dalla politica: Clemente Mastella, Pasquale Viespoli, Mario Pepe (le cui carriere politiche paiono interminabili) non possono accettare l’idea che l’antipolitica li ‘licenzi’. Non riescono a credere che ciò che si ostinano a chiamare antipolitica sia, in realtà, una politica ‘altra’, non esercitata da professionisti ma vissuta da cittadini vigili e partecipi”.

“Eccoli, allora – continua il M5S – prospettare le formule più spericolate di alleanza con un’unica finalità: proporre una gigantesca (e perversa) ammucchiata ‘contro’. E finalmente il velo cade: non ci sono distinzioni fra destra e sinistra. C’è solo il bisogno compulsivo di rimanere nei luoghi del potere, della gestione delle risorse pubbliche. Appare risibile il tentativo di chi, come Pasquale Viespoli, reclama un ritorno alla stagione dei Sindaci, non precisamente memorabile, se pensiamo ai nomi di Bassolino o di Rutelli. E appare così stridente il richiamo alla leadership forte da parte di chi vinse, nel 1993, con un ampio consenso popolare (poi tradito) invocando la partecipazione”.

“Insomma – si chiedono i pentastellati – tanto rumore per nulla? O queste discussioni, preludio di una lunga campagna elettorale, possono illuminare una parte del campo piuttosto che l’altra? Quella di chi vive con-per-della politica, millantando competenze che in questi anni nessuno ha potuto verificare, e che ora ha paura; o quella di chi vuole dare un contributo ‘a tempo’ alla cosa pubblica, ispirandosi alla trasparenza, e tornando, dopo questo ‘servizio civico’, alla propria vita di lavoro e cittadinanza attiva”.

“Il Movimento 5 Stelle – precisano – è fatto di attivisti che condividono dei principi solidi e delle buone pratiche. Uno vale uno. Non ci sono ‘guide carismatiche’ e uomini della Provvidenza. Quelli che si cercano vanamente in questi giorni. Chiunque parteciperà all’agone elettorale, come candidato consigliere e candidato sindaco, lo farà sapendo di essere un portavoce di tre cerchi concentrici: gli attivisti del Meetup ‘Grilli Sanniti’, che ha operato in questi anni sul territorio, tutti gli elettori del M5S beneventani, tutti i cittadini beneventani. Il loro operato, durante la campagna elettorale e dopo, nel governo della città, come auspichiamo, o di opposizione sempre vigile, sarà costantemente monitorato. Il M5S crede al vincolo di mandato. I professionisti della politica – concludono gli attivisti grillini – chiederanno ai cittadini di essere liberi per un giorno e di votarli, rendendoli così asserviti ai loro opachi interessi per i restanti cinque anni. E se, invece, ‘in co del ponte presso a Benevento’ fosse giunto il tempo di riveder le stelle?”.



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