Provinciali. Capocefalo inoltra ricorso, Ricci: "Non aggiungo nulla"

12:52:42 1984 stampa questo articolo
Benevento - La Rocca dei RettoriBenevento - La Rocca dei Rettori

Ricci “abusivo” alla Rocca dei Rettori con Capocefalo che inoltra ricorso sulle elezioni provinciali, la risposta del presidente.

Spartico Capocefalo consigliere d’opposizione e già sindaco comune di Pesco Sannita nei gironi scorsi aveva presentato ricorso presso il Tribunale di Benevento in merito alle elezioni provinciali in programma quest’oggi. Raggiunto da IlQuaderno.it, Capocefacolo ci spiega che "le motivazioni sono giuridiche e politiche , non personali". Poi entra nel merito del ricorso. "La legge del Rio ( 56/14) all'art. 51 prescrive che fino alla riforma del Titolo V diapplicano le nuove norme concernente l'elezioni ed il funzionamento delle Province. Atteso che la riforma è stata bocciata al referendum, le norme di cui alla legge 56/24 sono abrogate di fatto e contrastano con le norme del TUEL ved. Art. 46 che prevede l'elezione diretta dei consiglieri da parte dei cittadini. Allo stato pertanto ci troviamo di fronte a 2 normative concernente l'elezioni e gli organi della provincia . Tali contrasti andranno eliminati dalla Corte Costituzionale a cui il Tribunale di Benevento deve inviare gli atti".


Sulla figura di Ricci presidente Capocefalo spiega, "Il presidente Ricci e' decaduto vedi art. 60 e 65 della legge 56/14 non essendo più sindaco di San Giorgio del Sannio. Ma, a nulla rilevano pareri ministeriali per la permanenza di Ricci alla Provincia che a mio parere parafrasando Siani nel film il 'principe abusivo' possiamo definire in presidente abusivo".

A Capocefalo ha risposto il presidente Claudio Ricci. “Conosco da anni Capocefalo – ha detto il numero uno della Rocca dei Rettori – siamo stati insieme consiglieri provinciali. Da più parti mi viene richiesto un commento alla sua nota. Io ritengo invece sia opportuno non aggiungere nulla, così come capitava, in genere, nel corso delle sedute del Consiglio provinciale: la regola non scritta tra tutti noi, infatti, era quella dell’amicizia e del rispetto; ma senza mai dare troppa importanza alle cose che diceva. Non intendo modificare questo comportamento del vecchio Consiglio provinciale”.



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