Provinciali, Viespoli: 'Nel Pd vige la cultura dell'egemonia'

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Pasquale ViespoliPasquale Viespoli

"Il Pd ha come fattore unificante la cultura dell’egemonia, vero punto di sintesi nell’intreccio tra storie politiche vecchie e nuove.
La questione-Provincia è in tal senso emblematica, quanto paradossale". Esordisce così il presidente di Mezzogiorno Nazionale, Pasquale Viespoli, in una nota inviata alla stampa.
"E’ emblematica - spiega l'ex sindaco di Benevento - perché il Pd pretende di far passare una candidatura legittima ma tutta dentro ad una logica partitocratica, per una scelta istituzionale e inclusiva. E se qualcuno si permette di svelare la contraddizione e la strumentalizzazione, riceve l’insulto e l’anatema.
Da tempo, non dall’ultima riunione, come è possibile verificare per chi ha memoria, per quanto corta, ho evidenziato che, a mio avviso, l’approccio istituzionale alla vicenda della Provincia non poteva che passare attraverso due candidature: la prima, quella dell’ultimo Presidente eletto, al fine di tenere insieme legittimità popolare diretta e democrazia delegata, in un’elezione di secondo livello; la seconda, in analogia con quanto previsto per la città metropolitana, e, quindi, con una lettura sistemica della norma stessa, quella del Sindaco del Comune capoluogo, anche come riconoscimento della direzionalità della città.
Una riflessione di metodo, non una boutade estemporanea, né una provocazione ad effetto mediatico, recentemente ribadita per fare chiarezza: il Pd non può presentarsi contemporaneamente come fazione e come istituzione.
Per altri versi, la situazione è paradossale, per non dire surreale.
E’ paradossale infatti che il Pd, cioè il partito che governa da oltre un decennio la Provincia e che candida l’ex capogruppo alla Rocca dei Rettori, si presenti in termini di novità sul terreno organigrammatico e programmatico. Il Pd, in una sorta di renzismo di periferia, 'cambia verso' con Ricci.
Cambia direzione rispetto al governo del Pd alla Provincia, alla sua azione, al suo programma? 'Cambia verso' è dunque un’affermazione autocritica e una valutazione negativa sull’amministrazione uscente? Altrimenti siamo alla farsa propagandistica.
Ed ancora. Gli 'altri' non parlano di programma. Davvero? Un esempio per tutti. Il segretario Mortaruolo chiede se siamo d’accordo sull’Agenzia unica per lo sviluppo. Come possiamo non esserlo, se è una nostra vecchia, originaria proposta, come è possibile verificare?
Sicché, abbiamo il diritto di chiedere a Mortaruolo: perché finora non è stata attivata? Eppure, bastava, per dare una delle soluzioni possibili, modificare l’oggetto della società di gestione del Patto territoriale di Benevento, dove, è prevista la presenza maggioritaria di Comune e Provincia e la partecipazione delle forze sociali, da Confindustria al sindacato.
Il Pd - conclude Viespoli - predica la pedagogia del governo ma fallisce puntualmente la pratica del governo, come nel Sannio. Sicchè, la sfida programmatica siamo noi a lanciarla, con le armi delle idee.
Scelgano Mortaruolo o Ricci, o chi per loro, il luogo del confronto e… i testimoni".

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