Questione mensa, la maggioranza "si aspettava altro". Bocciate le mozioni Sguera (M5S) e Del Vecchio

19:50:40 2905 stampa questo articolo
Consiglio Comunale. Consiglio Comunale.

Si è svolto stamani il Consiglio comunale sulla questione mensa scolastica bocciate le mozioni presentate da Del Vecchio e Nicola Sguera. 

I consiglieri comunali di opposizione Raffaele Del Vecchio, Marialetizia Varricchio, Francesco De Pierro, Floriana Fioretti, Luigi Scarinzi (Partito Democratico) Marcellino Aversano (Alleanza Riformista) Vincenzo Sguera (Benevento Popolare) e Angelo Feleppa, Italo Di Dio (Del Vecchio Sindaco) hanno firmato un documento recante l'ordine del giorno sulla vicenda della mensa scolastica consegnato stamani e poi discusso in sede di Consiglio Comunale nel quale è stato riproposto l’idea partorita da Del Vecchio in campagna elettorale: affidare il servizio all’Ipsar Le Streghe che diventerbbe così il nuovo centro di cottura.

Mozione però quella di Del Vecchio che non è riuscita ad ottenere i voti richiesti così come quella presentata da Nicola Sguera (Movimento 5 Stelle) che prevedeva la bocciatura della vecchia gara d’appalto – la Quadrelle si è aggiudicata il servizio, a reintegrarla era stata una sentenza del Tar – e ovviamente indirne una nuova.

I gruppi consiliari Lista Mastella – Noi Sanniti hanno fatto sapere, invece, che “rispetto alla richiesta di discussione dell'opposizione sul problema mensa nell’odierno Consiglio comunale, ci saremmo francamente aspettati di più”.

“Questa Amministrazione – hanno continuato – ha ereditato una procedura complessa, sostanzialmente improduttiva di effetti, e tutt'ora sub judice, gli interventi dei colleghi di minoranza si sono basati unicamente su argomentazioni tecniche, peraltro confutate. Tuttavia, al di la dei complessi aspetti tecnici o giuridici, che comunque rientrano nell’ampio alveo dell’interesse generale, ciò che è mancato è il confronto ‘alto’ sul problema mensa che a livello nazionale sta interessando i diversi livelli istituzionali in uno scontro tra i più tristi che si potevano immaginare: i bambini della mensa contro quelli del panino, quelli serviti contro quelli fai da te ed il conseguente rischio di discriminazione rispetto ai pasti che si introdurranno nelle classi”.

Per la maggioranza, quella della mensa: “è questione dove non c’è nessun vincitore, ci sono le ragioni dei genitori, della scuola, dell'Ente, dei lavoratori e dei piccoli utenti, tutti i soggetti coinvolti devono definire ambiti di competenza e collaborare per trovare una soluzione. È pertanto necessario un intervento legislativo di carattere nazionale che colmi il vuoto normativo messo in evidenza dalle decisioni della magistratura. Non è un caso se il presidente della commissione Istruzione dell'Anci (Associazione Nazionale Comuni d’Italia) ha recentemente annunciato l’intenzione di formalizzare al Miur e al Ministero della Salute la richiesta di indicazioni sui comportamenti da assumere rispetto all'organizzazione del servizio mensa. Si tratta di aspetti così rilevanti - che ripetiamo stanno caratterizzando da mesi il dibattito nazionale - da far retrocedere qualunque osservazione in merito ad articoli e commi di una legge”.

“A prescindere dalla ditta erogatrice dei pasti e della loro bontà – hanno concluso – dai criteri di aggiudicazione del servizio e del relativo prezzo, occorrerà fare i conti con la decisione di alcune famiglie e con la legittimazione offerta loro dal Giudice. Stabilire, dunque, quali siano le competenze e le responsabilità di ciascuno degli attori istituzionali coinvolti per organizzare al meglio l’attività di propria competenza, evitando di strumentalizzare questioni che non garantiscono alcun beneficio alla collettività, in particolare alla serenità delle famiglie”.

Questo il documento presentato da da Del Vecchio ed alcuni consiglieri comunali d'opposizione. 

“Preso atto che è stata recentemente espletata una nuova gara per l’affidamento del servizio di refezione scolastica - si legge nel documento – della durata di soli mesi quattro, pur in attesa degli esiti dei giudizi amministrativi attualmente in corso per un affidamento pluriennale; visto che la questione della refezione scolastica è stata, negli ultimi tempi, ampiamente dibattuta e che da più parti si sono manifestate vigorose ed argomentate riserve sui sistemi di gestione adottati da questo Comune; atteso che è tangibile la profonda disaffezione delle famiglie verso il servizio offerto dal Comune e che un allontanamento dei giovani studenti dalla refezione, che è stata più volte ventilata dalle famiglie e che purtroppo non si può escludere, creerebbe non pochi problemi dal punto di vista didattico e pedagogico;

Ravvisata l’opportunità di studiare forme alternative di gestione che possano offrire ai giovani utenti ed alle loro famiglie condizioni più rassicuranti e ristabilire un rapporto di fiducia con il Comune; visto che in numerose realtà nazionali i Comuni hanno fatto ricorso alle prestazioni di istituzioni scolastiche che formano gli studenti verso attività lavorative nel campo della ristorazione, e che, al tempo stesso, sono in possesso anche di una veste imprenditoriale in grado di operare nel settore; visto che nella nostra Città è presente l’Istituto alberghiero, ben noto ed apprezzato, il quale già da tempo è in grado di offrire, in chiave imprenditoriale, servizi di ristorazione collettiva;

Valutate le numerose ed evidenti favorevoli ripercussioni che un affidamento del servizio al suddetto Istituto avrebbe nella nostra Città, sotto il profilo didattico, sociale ed economico; Valutate, altresì, le esigenze dei lavoratori delle imprese che fin qui hanno operato nel settore e che, sistematicamente, hanno dovuto affrontare enormi problemi collegati al loro ricollocamento ad ogni cambio di gestione; Fa voti alla Giunta comunale e al dirigente del settore competente affinché, compatibilmente con la normativa di settore, sia seriamente e concretamente analizzata la possibilità di affidare il servizio di refezione scolastica al locale Istituto alberghiero e, al tempo stesso, di favorire il ricollocamento dei lavoratori già impegnati nelle imprese che hanno fin qui operato in quelle attività che il suddetto Istituto non appare in grado di offrire, quali, ad esempio, il trasporto dei pasti presso le scuole”.
 



Articolo di Comune di Benevento / Commenti