Quote rosa: Calcio e nuoto al femminile. Due scommesse che partono da S.Agata de' Goti

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Volti puliti, occhi spigliati e sorriso stampato sulle labbra. Una più solare e aperta, l’altra un po’ più timida ma grande chiacchiera, entrambe determinate e con le idee già ben precise. Sono Sara Meccariello ed Ines Augliese, 27 anni in due, giovani promesse dello sport santagatese: la prima impegnata nel calcio, la seconda nel nuoto. Sono ancora due adolescenti, classe 1997 e 2000, ma si vede, dietro l’aspetto acerbo della loro età, le donne che potranno diventare. Il Quaderno.it le ha incontrate, con il consenso dei genitori, data la tenera età, per raccontare come nasce una passione e come si coltiva un sogno.

Com’è nata la passione per lo sport e a quanti anni il primo contatto?
SM – Ho iniziato a tirare calci ad un pallone a quattro anni. Giocavo soprattutto con mio cugino Gaetano che mi portava con lui in strada a fare le partite tra amici. Fin da piccola mi sono accorta che il calcio mi piaceva più delle bambole o di altri sport.
IA – Anch’io ho cominciato a quattro anni. L’incontro con l’acqua però è stato fortuito, perché mio padre portava mio fratello in piscina ed io li ho seguiti.

Dove avete iniziato ad allenarvi?
SM – Io ho cominciato la scuola calcio di Gianclaudio Iannucci ed Andrea Piccoli fino ad 11 anni. Attualmente mi alleno con Mister Iannucci e quest’anno ho giocato a Dugenta disputando un campionato provinciale.
IA – Io invece ho cominciato nel ‘Circolo Villani’ di Durazzano con la scuola nuoto e con Alfredo Cecere come allenatore. E’ stato lui a consigliare ai miei genitori di provare ad allenarmi con maggior costanza, fino a 4 volte a settimana creando un gruppo agonistico. Sono tre anni ormai che nuoto a livello agonistico ed ho cambiato anche piscina. Infatti, il ‘Circolo Villani’ ha aperto un nuova struttura anche a San Prisco (Caserta) e tutti i giorni mi alleno lì. Oggi il mio allenatore è Jhonny Scalas.

Anche se molto giovani e forse non conoscono bene la terminologia, quando comincio a parlare di ‘quote rosa’ e di cosa significa, hanno subito la risposta pronta. Chiedo loro se si sono mai sentite discriminate nei loro sport perché donne.
SM – Mai. Anzi, io fino a qualche anno fa ho giocato solo ed esclusivamente con i maschi. Forse quand’ero più piccola, a volte ci hanno provato a sottolineare la differenza tra me e loro, se ad esempio durante una partita l’arbitro fischiava un fallo ho sentito frasi del tipo, ‘perché lei è femmina!’, ma non mi sono mai sentita discriminata né mi hanno trattato diversamente.
IA – Neanche io mi sono mai sentita discriminata. Io mi alleno quotidianamente in gruppi misti. Nel nuoto solo le gare sono divise per genere e categoria, ma gli allenamenti sono collettivi. Anzi, per la mia esperienza è più semplice instaurare un rapporto migliore con i maschi, perché le femmine sono troppo competitive ed è più facile che si creino degli screzi e si litighi.

Che scuola frequentate e come fate a conciliare studio e sport?
SM – Io devo frequentare il 2° anno dell’Istituto per il Turismo ‘de’ Liguori’ di S. Agata de’ Goti. Mi alleno tre volte a settimana compresa la partita. Quando ho gli allenamenti, torno da scuola, mangio e comincio a fare i compiti. Poi dalle 16.30 alle 19 sono impegnata con gli allenamenti a Dugenta che raggiungo con il pullmino di Mister Iannucci che ci passa a prendere e ci porta al campo. Per me non è una fatica andare a scuola ed allenarmi, anzi il giorno dell’allenamento mi alzo la mattina con quel pensiero.
IA – Io invece devo frequentare la 2° Media dell’Istituto ‘Oriani’ di S. Agata. La mia giornata tipo di scuola e sport è un po’ più intensa rispetto a quella di Sara. Oramai mi alleno tutti i giorni, quindi come esco da scuola scappo a casa perché devo mangiare e subito partire alla volta di San Prisco. In media mi alleno dalle 15 alle 17.30, ma tra una cosa e l’altra non arrivo a casa mai prima delle 19. Quindi ceno e mi metto a studiare. A volte, durante l’anno scolastico, è capitato che fossi troppo stanca per finire di fare i compiti, allora mamma mi mandava a dormire, per poi svegliarmi presto il giorno seguente e terminare prima di andare a scuola. Anche per me non è un peso, a me piace nuotare. Lo faccio con tranquillità.

A seguito di un mio commento sulla vita stressante che conducono, soprattutto la giovane nuotatrice, non hanno difficoltà a dirmi, all’unisono, che sarebbero ben felici di lasciare S. Agata per avere la possibilità di studiare nel luogo in cui si allenano. “Hai presente il telefilm ‘Ginnaste – Vite Parallele?’ – mi dice Sara Meccariello - Lo sport dovrebbe essere vissuto in questo modo: scuola e palestra, ma tutto vicino anche a costo di lasciare la famiglia”.

Seguite un'alimentazione particolare?
SM – No, mangio di tutto. Certo non posso esagerare con le bevande gassate e mica posso mangiare la Nutella tutti i giorni!
IA – Neanche io seguo una dieta particolare. A pranzo mangio il primo e del prosciutto. Il sabato posso anche bere la Coca Cola con la pizza e a volte mangio le patatine fritte.

Che tipo di allenamento seguite?
SM – Tutti pensano che giocare a calcio voglia dire stare sempre col pallone tra i piedi. Invece ci sono giorni in cui in allenamento il Mister non ce lo fa proprio vedere il pallone. Prima della partita (che non sempre segue gli allenamenti) c’è tanto riscaldamento ed esercizi che preparano il fisico a stare in partita.
IA – Come nel calcio, anche noi non entriamo subito in vasca: facciamo prima almeno una mezz’ora di ginnastica e poi si comincia a nuotare. La ginnastica preparatoria alla vasca è piacevole, perché a volte l’allenatore sembra ci faccia quasi giocare, tra il salto della corda o il tiro alla fune, giochi che però servono a preparare il nostro fisico alla gara. Il lavoro tipo è braccia, gambe e completo. Poi dipende: se siamo sotto gara, l’allenamento è più intenso.

Quando siete in campo ed in vasca come viene percepito il mondo della folla che vi osserva?
SM – Io quando sono in campo sento solo il Mister. Le voci che vengono dagli spalti neanche le sento. La concentrazione è tutta per il gioco di squadra.
IA – Quando scendo in vasca mi isolo completamente. Ho la fortuna di avere un allenatore molto calmo che mantiene un atteggiamento sempre pacato, a differenza di altri allenatori che ho visto urlare ed eccedere quando i ragazzi sono in vasca.

Avete dei riti scaramantici prima di una partita/gara importante?
SM – Io no, nessun rito scaramantico. C’è la tensione della partita che in parte si scarica nell’ultimo allenamento che precede la partita che è più leggero. In generale, però, io pratico uno sport di gruppo, per cui la responsabilità è distribuita tra tutti i giocatori e di conseguenza anche l’ansia si divide tra i compagni di squadra.
IA – Neanche io ho rituali particolari, però la mattina della gara ho sempre mal di pancia. Quando però poi salgo sul blocco di partenza ed entro in acqua, penso ‘come va va’. Il mio è uno sport individuale, se sbaglio sono l’unica responsabile dei miei errori.

Nella vostra breve carriera avete avuto qualche delusione?
SM – Certamente. Per me la delusione più grande è stata quest’anno ai Preliminari per il Torneo delle Regioni under 15. Avevamo le gare a Soverato, dove c’erano le rappresentative regionali per il Sud Italia. La Campania si è presentata con una rosa di 16 ragazze, tra cui anche me. Siamo arrivate fino alla fine a pari punti con la Puglia e senza considerare la differenza reti che ci avrebbe premiato hanno deciso di fare un sorteggio e siamo state scartate. In questo modo ci hanno precluso la possibilità di continuare l’avventura delle Rappresentative Regionali a Chianciano dove si sono tenute le fasi finali. Alla fine della competizione la Puglia si è classificata ultima. Io però sono tornata a S. Agata davvero delusa ed amareggiata.
IA – Io sono delusa di me stessa tutte le volte che arrivo seconda. Il 2° posto è una sconfitta. Nelle gare Regionali Primaverili di Avellino per 1 centesimo ho perso due gare (ndr. Alle Regionali Primaverili ha vinto 1 oro nei 200 stile; 3 argenti nei 100 rana, 50 stile e 200 misti; 1 bronzo nei 200 rana). Ancora per 3 secondi non sono riuscita a migliorare il record regionale. Sono rimasta delusa anche delle gare Nazionali di Rovereto, quando mi sono piazzata 11° nei 100 stile libero ad 8 decimi dalla 3° e 13° nei 200 stile ad 1 secondo dalla 3°. La delusione delle Regionali Primaverili, però mi ha dato l’input per prepararmi al massimo per le Regionali Estive. Il 2 e 3 luglio infatti alla piscina Scandone di Napoli ho vinto 5 ori, nei 100 e 200 rana, nei 50, 100 e 200 stile. La cosa più bella è durante la premiazione, prima di salire sul podio, sentire il tuo nome preceduto da ‘campionessa regionale’!

Chi è il vostro idolo?
SM – Il mio idolo è Thiago Silva, il difensore centrale del Milan (ora passato al Paris St.Germain). Giochiamo nello stesso ruolo.
IA – Il mio, invece, è Federica Pellegrini. Non vedo l’ora che comincino le Olimpiadi. Io sarò al mare, ma prima di scendere in spiaggia aspetterò le gare della Pellegrini.

Qual è il vostro sogno nel cassetto e quali i progetti per il prossimo anno?
SM – Il sogno è sempre lo stesso: fare la calciatrice e giocare in Nazionale, ma so che la realtà è diversa. Per ora penso al prossimo anno. Se le cose procedono bene, dovrei giocare con l’Arienzo (Caserta) in serie A2 il corrispettivo della Serie B maschile.
IA – Il mio sogno sono le Olimpiadi: i 5 cerchi sono il mio chiodo fisso. Per quanto riguarda il futuro, invece, il prossimo anno sarò nella categoria Prima Ragazzi e potrò usare il ‘costumone’, il costume intero che ti aiuta nella nuotata. Non ho progetti particolari, continuerò ad allenarmi come ho fatto finora.
Cosa dire a tanto entusiasmo e passione? In bocca al lupo e che il vostro amore per lo sport vi porti lontano.
Nella Melenzio




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