Raid Macerata, l'agora' di Dugenta: "Un assassino e uno stupratore non ha colore"

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L'agora' associazione culturaleL'agora' associazione culturale

Sui fatti di Macerata un messaggio di convivenza civile e di umanità che parte dal Sannio.

Gli spari, la paura, i feriti. Attimi di puro terrore quelli vissuti sabato mattina a Macerata dove sei giovani migranti sono rimasti feriti nel raid di stampo nazista di Luca Traini in passato candidato tra le fila della Lega. Una vicenda che si lega al doppio filo con l’omicidio della 18enne Pamela Mastropietro avvenuto solo pochi giorni prima. Infatti, dagli ultimi sviluppi, sembrerebbe emergere non solo l’azione di matrice politica ed ideologica ma anche la vendetta.

Traini avrebbe dunque agito anche per vendicare la giovanissima Pamela, ammazzata, fatta a pezzi e il corpo occultato all’interno di due valige. I sospetti per quanto riguarda l’omicidio di Pamela sono ricaduti, al momento, sul 29enne nigeriano Innocent Oseghale.

“Ho sbroccato” avrebbe raccontato Traini – l’accusa per lui è di strage aggravata dalla finalità razzista – agli inquirenti dopo l’arresto mentre a casa sua chi indaga ha rinvenuto non solo una copia del Mein Kampf ma altri oggetti riconducibili al nazi-fascismo.

Nel mirino, oltre alla sede locale del PD e le vetrine di alcuni negozi anche sei giovani migranti che sono ancora tutti ricoverati in ospedali e originari del Ghana, del Gambia, del Mali e della Nigeria. L’eco di quanto accaduto ha generato una serie infinita di prese di posizione, alcune anche discutibili come quella di Forza Nuova schieratasi con Traini.

A schierarsi non dalla parte delle polemiche ma dalla parte delle vittime è stata anche l’associazione culturale L’agorà di Dugenta. Fabio in arte “Biodpi”, Manuela ma anche Manaha, Mohammad, Moussa, Almamy, Sekou, Alagie Michele, Francesca, Concetta, Lia, Lorenzo, Anastasia, Cinzia e Antonio hanno voluto lanciare un messaggio inequivocabile: “Un assassino e uno stupratore non ha colore. #PamelaRIP”.

Messaggio, questo, scelto dall’associazione insieme agli amici rifugiati e richiedenti asilo frequentanti il corso gratuito di italiano “Bla bla bla, 3 lingue per 4 chiacchiere”, per esprimere  “la nostra più ferma condanna per il brutale assassinio della giovane diciottenne, il nostro profondo cordoglio alla sua famiglia e la nostra solidarietà ai giovani africani vittime del raid razzista”.

L’umanità per contrastare il razzismo, l’umanità per combattere l’odio, l’umanità base principale dell’accoglienza e respingere ogni forma di violenza. Questo il messaggio che dunque parte dal Sannio e che forse vale più di mille parole. 

M.P.



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