Rapina alla Banca delle Marche con agguato ai dipendenti. Arrestato 35enne di Amorosi

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Eseguiti tre arresti nelle province di Macerata, Benevento e Napoli ordinati dal Gip del Tribunale di Pesaro. Questa mattina i carabinieri di Fano e Marotta, coadiuvati dai reparti territoriali, hanno sgominato una banda specializzata nei colpi in banca concludendo un'indagine avviata dopo la rapina messa a segno il 4 marzo scorso alla filiale di Marotta di Banca Marche. In quell'occasione un malvivente era stato arrestato in flagranza di reato. Altri 5 arresti in flagranza di reato erano stati eseguiti il 2 maggio scorso per la tentata rapina alla filiale del Monte dei Paschi di Siena di Montesarchio, in provincia di Benevento, proprio sulla scorta delle complesse e articolate attività tecniche di indagine avviate dai carabinieri di Fano. Secondo le risultanze dell'inchiesta, coordinata dalla Procura della Repubblica di Pesaro, la banda aveva la base operativa in Campania e colpiva in tutt'Italia.

LA RAPINA NEL SANNIO
I Carabinieri di Cerreto Sannita ed Amorosi con i colleghi di Fano hanno tratto in arresto, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere un 35enne pregiudicato di Amorosi responsabile di una rapina ai danni della Banca delle Marche nel comune di Marotta (Pu), avvenuta lo scorso 4 marzo. L'uomo era già stato arrestato dai Carabinieri di Benevento e dalle compagnie di Montesarchio e Cerreto Sannita, assieme ad altre quattro persone, accusate a vario titolo di tentata rapina ai danni di una filiale della Monte dei Paschi di Siena, nel comune di Montesarchio: l'episodio si verificò lo scorso 2 maggio. quando il gruppo formato dal 35enne di Amorosi e da quattro pregiudicati napoletani, avevano fatto qualche giorno prima dei sopralluoghi nei pressi della banca di Montesarchio. Il 2 maggio 2014, si erano procurati un Fiat Doblò rapinato ad un commerciante di Acerra col quale sarebbero dovuti arrivare sul luogo della rapina ed un furgone Fiat Iveco simile a quello utilizzato dalle ditte di costruzioni edili. Dopo il colpo, gli indagati, travestiti da operai edili, avrebbero dovuto raggiungere una casa di Amorosi e attendere il momento migliore per allontanarsi. Durante quell’operazione furono sequestrati anche due auto ritenute “pulite”, passamontagna, guanti in lattice, fascette in plastica che dovevano servire per immobilizzare gli impiegati, radio ricetrasmittenti per comunicare tra di loro evitando di parlare al cellulare, 2 taglierini di materiale non rilevabile dal metal detector arnesi atti allo scasso e 3 rotoli di nastro isolante in tela che doveva, servire per immobilizzare e legare le vittime.

LA RAPINA NELLE MARCHE
Il provvedimento restrittivo, emesso oggi dal Gip del Tribunale di Pesaro, riguarda invece la rapina avvenuta nelle Marche, lo scorso 4 marzo. Il 35enne agì assieme ad altre tre uomini (uno della banda arrestato oggi a Napoli, ed un altro già detenuto per lo stesso fatto). I Carabinieri hanno accertato che nella nottata precedente alla rapina i malviventi avevano sostituito il vetro di una finestra della Banca della Marche agenzia di Marotta (PU) con un pannello di plexiglass che era stato abbattuto al momento dell’intrusione dai rapinatori armi in pugno e travisati con passamontagna. I rapinatori entrarono all’interno dello stabile, e da lì hanno atteso che arrivassero i dipendenti. Un agguato in piena regola: due rapinatori, mentre probabilmente un terzo aspettava all’esterno, hanno atteso i dipendenti all’apertura dell’istituto di credito per poi farsi consegnare i soldi delle casse. Ad allertare i carabinieri furono i dipendenti che arrivati sul luogo di lavoro non riuscirono ad entrare perchè la porta era stata bloccata dall’interno. Da lì, notando la presenza di un soggetto strano all’interno, scattò la chiamata ai carabinieri. Una pattuglia intervenne sul posto, e i militari riuscirono a fermare uno dei rapinatori, il 40enne napoletano. Il resto della banda, compreso il 35enne sannita, riuscì a scappare. Nella circostanza la rapina aveva fruttato la somma di 5mila 600 euro.

Il rapinatore di Amorosi, dopo le formalità di rito, è stato nuovamente tradotto in carcere a Benevento.



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