Regionali 2015: Sorprese nel Pd e possibile ricorso alle Primarie. Strada più dura per Pepe

12:0:3 3135 stampa questo articolo

La corazzata Pd è alle prese con la formazione delle liste per le elezioni provinciali di ottobre. Fatta la scelta del candidato presidente, il sindaco di San Giorgio del Sannio, Claudio Ricci, il percorso è stato avviato.
Su un altro piano vengono, poi, proiettate le aspirazioni di chi già pensa all’appuntamento delle regionali della prossima primavera. Vicine e lontane, se si considera che in politica gli scenari cambiano con tale rapidità che ciò che è dato per scontato oggi potrebbe essere irrealizzabile domani.
Tra coloro che hanno manifestato la volontà di “esserci”, il sindaco di Benevento Fausto Pepe. La scadenza naturale del suo mandato è fissata nel 2016. Dunque, la sua candidatura per un posto a Napoli comporterebbe la fine prematura dell’amministrazione di Palazzo Mosti.
Non sono pochi i malumori che si sono creati intorno a questa autopresentazione, ma non mancano i fedelissimi del primo cittadino, pronti a farsi da parte ed aggregarsi a lui per la corsa alle regionali. C’è anche chi, attraverso le pagine del quotidiano ‘Il Mattino’ ha ricordato la rinuncia di Umberto Del Basso De Caro al Consiglio per un posto da deputato a Roma. In realtà, le due vicende non sarebbero equiparabili, dal momento che il padre spirituale del Partito sannita ha lasciato il suo posto a Giulia Abbate, liberando, Fausto Pepe manderebbe a casa un’intera squadra, con l’incognita di rientrare in campo.
Pepe è un candidato certamente autorevole ed è considerato una risorsa per il partito, come lo sono altri: Giulia Abbate, consigliera uscente, e il sindaco di Sant’Agata de’ Goti, Carmine Valentino, appena eletto, per la seconda volta, alla guida del comune caudino.
Prima ancora che il Partito Democratico, la scelta delle dimissioni di Pepe riguarda la sua compagine amministrativa e gli elettori che lo hanno portato alla guida della città.
A questi ultimi dovrebbe spiegare la conclusione anticipata del mandato di fiducia datato 2011. A consiglieri ed assessori, la necessità di tornare a casa con un anno di anticipo, per una “causa superiore”. In tanti correrebbero il rischio di non varcare più la soglia del Palazzo, anche a causa della nuova normativa che prevede la doppia preferenza uomo-donna, più favorevole alle quote rosa, oggi rappresentate in minima parte.
Dopo il passaggio interno all’amministrazione, sarà il partito a pronunciarsi e non è escluso il ricorso alle primarie. Voci di corridoio parlano di candidature a sorpresa: si tratterebbe di qualche beneventano o di qualche altro sindaco della provincia. Il tutto, è chiaro, nell’ottica di una normale dialettica di partito. Se poi il partito è quello Democratico, tutte le aspirazioni personali vengono considerate legittime dai vertici, anche se il capitolo non è stato ancora aperto.
Laura De Figlio

commenti presenti 2 » LEGGI


Articolo di Partiti e associazioni / Commenti