Reperti di valore al mercatino di Telese. La Finanza scopre un tesoro: 'Pura casualità'

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Tutto è partito per caso, durante una semplice passeggiata domenicale in un mercatino allestito lungo Viale Minieri a Telese Terme. È apparso subito chiaro, agli uomini della Soprintendenza dei Beni Culturali della sede di San Salvatore Telesino, la stranezza di alcuni oggetti presenti sul banco di un ambulante della zona vesuviana. Mentre un capitello corinzio era già stato venduto, ad essere notata è stata una statua di circa 70 centimetri in terracotta priva degli arti superiori ed inferiori di stile classico risalente al 700’ che a quanto pare sarebbe servita per abbellire una villa. È a questo punto che viene avvisata la Guardia di Finanza di Benevento che procede prima al sequestro del reperto e poi mette alle strette il commerciante che in un primo momento dice di averlo acquistato da un privato e poi ritratta indicando il famoso mercato di ‘Porta Portese’ come luogo dell’acquisto. Forse involontariamente, il commerciante, si lascia scappare una sorta di confessione dalla quale lascia trasparire vista la vicinanza con il sito archeologico di Pompei di possedere altro materiale da scavo. Scatta il controllo e sia finanzieri che Soprintendenza arrivando nell’abitazione dell’uomo hanno l’impressione di trovarsi davanti oggetti di pregiata fattura, bellezza e notevole valore artistico ed archeologico. Infatti sotto sequestro preventivo sono stati messi anche un altro busto in terracotta, un’anfora di vernice nera (presumibilmente un bucchero), due leoni in marmo,un vaso in terracotta, un centrotavola in terracotta, una serie di monete – una ventina - ben catalogate di epoca imperatoriale dove su alcune si leggeva il nome di ‘Giulio Cesare’.
L’operazione conclusasi poi in piena notte, ha fatto si che il materiale rinvenuto fosse poi trasferito a Benevento ora custodito dalle Fiamme Gialle per poi essere sottoposto nei prossimi giorni ad accurate ed ulteriori perizie da parte di alcuni esperti. “Una pura casualità – dichiarano gli uomini della Soprintendenza – che ci ha permesso di ritrovate alcuni pezzi del patrimonio nazionale. Ora ci toccherà stabilire l’età degli oggetti rinvenuti e presumibilmente anche la provenienza”.

Michele Palmieri



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