Report Immigrazione: Regolarizzazioni e diplomi nel Sannio, ritardi dalle politiche regionali

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Una provincia prima in Italia per quanto riguarda la regolarizzazione di collaboratrici domestiche e badanti (55 contratti portati a termine da maggio grazie al progetto Assap), diciassette diplomi di lingua italiana a cittadini stranieri ed un monitoraggio costante di Benevento e di tutti i comuni del Sannio con l'ausilio di un camper, in giro per piazze, mercati, bar e centri per conoscere quanti e quali sono gli immigrati nel nostro territorio e per sapere in che condizioni sociali vivono. Tutto questo in una provincia dell'entroterra che ha attivato una politica per l'immigrazione da poco tempo e che deve fare i conti con i ritardi regionali sulla normativa italiana per gli immigrati. Motivi veramente banali e censurabili: a Napoli non si riesce ad attivare una Consulta Regionale sulla commissione perchè non si trovano due consiglieri regionali che aderiscono e consentono l'attivazione della specifica commissione. Dati concreti e lavoro in itinere ma anche realizzazione di un report sull'immigrazione nel Sannio a cura del Centro Informativo per Immigrati della Provincia di Benevento: in 126 pagine tutto il lavoro promosso appunto dall'ente provinciale e dall'assessorato di Annachiara Palmieri, ma organizzato e portato avanti dalle Acli di Benevento assieme a tante altre associazione che hanno dato il loro contributo.
Report e risultati sonon stati oggetto di discussione stamane presso l'Aula Consiliare della Rocca dei Rettori di Benevento. Oltre alla Palmieri ed al presidente provinciale Acli di Benevento, Filiberto Parente, sono intervenuti tra gli altri,il presidente della Società Dante Alighieri Benevento, Elsa Maria Catapano, che ha consegnato i 17 certificati PLIDA di conoscenza del livello A2 della lingua italiana agli immigrati che hanno partecipato al progetto ‘L’italiano per stranieri’, che ha visto coinvolti 40 cittadini extracomunitari, Francesca Maria Intorcia in qualità di responsabile dei processi formativi, la sociologa Grazia Caruso.

IL QUADERNO SOCIALE: AUMENTO SIGNIFICATIVO DEI MIGRANTI NEL SANNIO
Un report molto articolato ed aggiornato al 31 dicembre 2010: sono 4.008 i migranti regolari nel Sannio, di cui 2.449 donne e 1.559 uomini. Cresce la presenza femminile dovuta principalmente ai fattori legati al lavoro domestico e di cura, con una forte crescita proprio negli ultimi anni di persone provenienti dai paesi europei (ben 2.837 unità). La comunità leader nel Sannio, come era ampiamente immaginabile, è quella ucraina che ha "sbalzato" dal primo posto la storica comunità marocchina che conta 505 unità (nei 740 complessivi dell'Africa). A seguire 219 unità provengono da Centro e Sud America (in prevalenza brasiliani e venezuelani), 196 dall'Asia (di questi 116 dalla Repubblica Popolare Cinese) e solo sedici dall'Oceania. I cittadini stranieri minorenni nel Sannio sono 608, un dato importante per sviluppare quello conseguente degli alunni stranieri di Benevento e provincia: 423 in totale su 42.805 studenti sanniti. Circa la metà degli intervistati ha fino a 35 anni (il 9,5% meno di 26 anni). Il 34,1% ha un'età compresa tra i 36 e 45 anni e gli ultra 45enni rappresentano il 15,1%. Il campione degli stranieri intervistati risulta avere un titolo di studio mediamente elevato. Il 70,4% ha almeno un diploma di scuola media superiore o una laurea. Solo il 4,7% non ha alcun titolo. La stragrande maggioranza risulta coniugata ed abitano con il coniuge avendo risolto gli iniziali problemi di ricongiungimento. Solo il 6,2% abita da solo, solo 1 su 5 divide casa con amici. Il 69,5% risulta avere un lavoro ed a questa percentuale va aggiunto l'8,6% di chi ha un'attività lavorativa precaria. Pochi i disoccupati (5,5%) però cìè anche da segnalare che il 19,6% non ha un contratto di lavoro regolare. I principali problemi in Italia? La casa prima di tutto, poi il lavoro, la lingua italiana ma anche cura dei bambini e solitudine.

RISULTATI RAGGIUNTI E PROBLEMATICHE: UNA CORSA AD OSTACOLI
"Se consideriamo che questa macchina organizzativa è in piedi da poco tempo e che siamo riusciti a monitorare con tanto sacrificio ma grande determinazione l'intero Sannio, non possiamo che ritenerci soddisfatti di quanto abbiamo fatto e pronti a migliorarci". Così Parente che ha aperto i lavori, evidenziando la qualità del lavor svolto dal gruppo nel "Quaderno sociale": "Nel nostro piccolo ci stiamo muovendo - ha poi puntualizzato - non tutti però stanno facendo la loro parte". Un richiamo alle responsabilità che il presidente provinciale Acli ha voluto indirizzare alla Regione Campania che ancora non ha nominato una comissione. Concetto ribadito dall'assessore provinciale Palmieri: "Fino ad oggi non abbiamo avuto nessun riscontro da Napoli al riguardo - ha precisato nel suo intervento - sollecitiamo di continuo i nostri rappresentanti d'opposizione per convincere e sollecitare a loro volta il gruppo di maggioranza. Faccio poi l'ennesimo appello all'assessore regionale Romano ed a tutto il Consiglio Regionale". Poi la Palmieri si è soffermata sulla mole di lavoro che ha caratterizzato il report: "In giro per il Sannio con un camper dopo anni di vuoto dove non c'era al riguardo nessuna politica sull'immigrazione, senza avere alcun dato dalla nostra parte. Oggi li abbiamo, siamo partiti veramente da zero". Nel presentare tali attività, la Palmieri ha ricordato la cooperazione delle Acli del Sannio (con la cooperativa TE.SE.A: Terzo Settore Acli) e della Società "Dante Alighieri" Comitato provinciale, e la collaborazione della Questura e della Prefettura di Benevento nonché della Regione Campania. Le attività sono state patrocinate dal Ministero delle pari opportunità attraverso l'Unar che si occupa delle iniziative contro la discriminazione razziali. Tra gli interventi nel tessuto sociale si segnalano quello dell'Infopoint mobile, cioè un camper che ha svolto indagini e monitoraggio sul territorio, per orientare e accompagnare i migranti nell'accesso ad un lavoro, etc.; quello dei Corsi di apprendimento della lingua italiana, suddivisi in alcuni step successivi. Per la sociologa Caruso che si è occupata attivamente del "Quaderno Sociale" i dati parlano chiaro: "La maggiornanza degli immigrati che vivono nella nostra città ed in provincia - ha spiegato nel suo intevento - è ormai radicata sul terriorio da più di cinque anni. Una volta per tutte è bene ribadire che non sono un problema ma una risorsa. L'immigrazione che avviene nei nostri territori ha tantissime analogie con la nostra storia, di quando gli italiani in veste di migranti, cercarono fortuna all'estero. Siamo una piccola provincia ma abbiamo tutti i requisiti per un cambio di mentalità: l'obiettivo è quello di dare alle nuove generazioni che andiamo a formare il concetto di multicultura come qualcosa di assolutamente normale". Infine spazio alla responsabile dei processi formativi del progetto, Francesca Maria Intorcia, che ha portato le esperienze di vita raccolte dalla viva voce dei migranti ed ha quindi illustrato i metodi di intervento per apprendimento della lingua italiana. C'è poi da sottolineare un altro ingiustificato ritardo delle politiche regionali che stavolta interessa i rifugiati libici: troppi cavilli burocatici per avere il permesso di soggiorno. In provincia ci sono rifugiati libici nei centri di Bonea e S.Giorgio del Sannio che attendono lo sblocco delle pratiche da tanto tempo.
Gaetano Vessichellli



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