Ricci contesta il Comitato: "Vi ho invitato in via Calandra per visionare i progetti approvati, perche' non siete venuti?"

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Claudio Ricci, presidente della Provincia di BeneventoClaudio Ricci, presidente della Provincia di Benevento

Il presidente della Provincia, Claudio Ricci, non ci sta alle ricostruzioni diffuse sul suo presunto sfuggire al confronto con il Comitato del Fortore che ha protestato ieri mattina sotto la Rocca dei Rettori.

“Leggo su certa Stampa scandalistica che io stamani sarei fuggito di fronte al Comitato del Fortore" - dichiara Ricci - "È una totale falsità. Io sono rimasto esattamente al mio posto e cioè negli Uffici della Provincia di via Calandra, il Centro operativo dell’Ente dove si attuano gli indirizzi di governo. È stato invece il Comitato che non ha voluto accettare il confronto; è stato il Comitato a non aver voluto consultare la evidenza documentale dei progetti e delle risorse finanziarie disponibili per la viabilità fortorina. Evidentemente il Comitato era ed è più interessato a fare campagna elettorale e per questo ha messo in moto capi-popolo assortiti, anche in veste talare".

Durante il presidio del Comitato sotto la Rocca dei Rettori i leader del drappello, al megafono, hanno annunciato che il presidente non era presente alla Rocca dei Rettori, bensì nella sede distaccata degli uffici provinciali in Via Calandra. Hanno quindi provato a mettersi in contatto telefonico con Ricci mettendolo in viva-voce per farlo ascoltare a tutti i manifestanti.

Secondo Ricci, però, "Nessuno ha voluto accettare il mio invito, formulato sin dalle 10 del mattino, a verificare la realtà delle cose nella sede di via Calandra. Nessuno mi ha dato una risposta convincente rispetto al loro no. Eppure negli Uffici non avremmo fatto chiacchiere, ma avremmo accertato, alla presenza del personale tecnico qualificato della Provincia, quella che è la realtà dei fatti. Perché nessuno è venuto e dunque ha rifiutato di confrontarsi? Io non ci sto al capovolgimento della verità. Io all'isteria preferisco i dati inoppugnabili dei progetti e delle delibere. Non mi spaventano le contestazioni civili e democratiche; invece, sono rimasto sbigottito dalla cioncione del parroco il quale, senza rispetto alcuno per la sua funzione, mi ha accusato di cose false. E, insultando me, ha insultato anche le Istituzioni”.

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