Rifiuti dagli Stir campani. Dopo la Lombarda c'è la chiusura della Puglia. Si rischia nuova emergenza

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STIR di CasalduniSTIR di Casalduni

N.S. -Prima la Lombardia, ora il 'niet' della Regione Puglia. E' ancora presto a dirlo ma la Campania potrebbe anche rischiare una nuova emergenza rifiuti se non ci saranno nuovi accordi nelle prossime settimane. Il motivo? La sentenza del Consiglio di Stato che ha bloccato gli sversamenti in discarica, dagli Stir campani, senza accordi tra le Regioni. La sentenza è arrivata venerdì scorso: respinto il ricorso presentato dalla Regione Campania e dalla società Italcave contro lo stop ai viaggi dell'immondizia al di fuori dei confini regionali. Il Consiglio di Stato dunque, ha sancito che i rifiuti solidi urbani non possono essere smaltiti fuori regione senza l'autorizzazione preventiva dell'amministrazione che li riceve. Nel ricorso, invece, la Campania sosteneva la possibilità di esportare la spazzatura perché i rifiuti, una volta lavorati negli stabilimenti di tritovagliatura e imballaggio, costituiscono di fatto rifiuto speciale e non indifferenziato. Una situazione, inutile rammentarlo, che mette a repentaglio l'ordinario sversamento dalla Campania alle regioni che sono dotate di impianti.
Anche Benevento potrebbe essere penalizzata. In ballo i rifiuti che vengono trattati negli Stir campani. Nel Sannio è attivo quello di Casalduni. Il problema sarebbe la natura dei rifiuti che vengono esportati fuori regione. Quelli speciali infatti possono viaggiare liberamente, per il tal quale prodotto dagli Stir invece la logica sarebbe diversa: ovvero c’è bisogno di un accordo tra le Regioni. La chiusura della Regione Puglia potrebbe dunque creare ripercussioni per la vicina Campania: per evitare disagi e scene già tristemente note, dunque, c'è bisogno di un accordo in tempi brevi. Una soluzione potrebbe arrivare dallo Sblocca Italia nel quale si paventa la possibilità di avviare il recupero dei rifiuti anche indifferenziati senza accordo tra le Regioni e in questo caso i viaggi confuirebbero verso nord. Sulla Campania però c’è una pesantissima spada di Damocle ovvero la multa europea. Se la situazione si aggravasse il costo da pagare sarebbe ancora più alto. Il tutto sempre a danno dei cittadini.

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