Riordino Provincie. Sindacati divisi: da un lato Cisl e Cgil, dall'altro la Uil

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Sì sono incontrati ieri alla Rocca dei Rettori sindacati e delegazione della Provincia vista la riorganizzazione delle Provincie ed il trasferimento dell'Alta Professionalità dal Settore Cultura al Settore Tecnico. Sono intervenuti nella discussione, dopo l'introduzione del segretario generale Nardone, gli RSU CGIL De Bellis e Mervoglino, gli RSU CISL Iannace e De Santis. Per la CGIL Gabriella Gomma e Giannaserena Franzé e per la CISL Antonio Forgione e gli RSU UIL Fpl Agostino Russo, Maurizio Soreca e Angelo Sabatino.

Si è riunita ieri alla Rocca dei Rettori la delegazione trattante della Provincia di Benevento a seguito di richiesta di incontro presentata da alcuni componenti CGIL e CISL della RSU, sulle proposte presentate dall'amministrazione riguardanti il trasferimento dell'Alta Professionalità dal Settore Cultura al Settore Tecnico.

Durante l'incontro è stata affrontata anche  la questione riguardante la Riorganizzazione Provvisoria dell'Ente per adeguare la struttura alla nuova realtà della Provincia che ha in organico, a seguito del pensionamento di Melillo, un solo dirigente a tempo indeterminato ed uno a tempo determinato.

La discussione è stata molto animata sia sulla prima proposta che sulla seconda. Da una parte la UIL che ha ritenuto “l’area delle posizioni organizzative e alta professionalità, da prorogare ancora per alcuni mesi, senza tener conto che taluni servizi sono implementati su funzioni non fondamentali (legge n. 56/2014), è sovradimensionata. Insomma, su 28 posizioni organizzative e un’alta professionalità (totale 29), 8 sarebbero ancora presenti su servizi e attività che la Provincia si accinge a dismettere.

Dall'altra CGIL e CISL che invece hanno evidenziato come “nonostante la legge 56 abbia disposto il trasferimento di alcune funzioni ad altri Enti, ad oggi tutto è rimasto come prima. La Provincia svolge le stesse funzioni, però con circa 7,3 milioni di euro in meno rispetto al 2015 e con minore personale, in quanto molti dipendenti sono già stati collocati a riposo usufruendo dei requisiti pre-Fornero e diversi altri stanno per esserlo”.

“Sul primo punto posto all’ordine del giorno, la CGIL e la CISL pur non essendo aprioristicamente contrari al trasferimento proposto, ribadiscono che non può, però l'A. P. essere utilizzata per sostituire il dirigente tecnico che non c'è, ma potrebbe essere lo strumento per dare il giusto riconoscimento a coloro che sono investiti di particolari responsabilità”.

Mentre sul secondo punto dicono Cisl e CGIL, “la UIL propone una riduzione delle posizioni organizzative sic et simpliciter indicando a caso di ridurle a 10 o 15 o 12, senza motivazioni, noi al contrario riteniamo che la riduzione deve essere successiva ad una riorganizzazione seria, motivata della struttura organizzativa dell'Ente sulla base delle funzioni ancora effettivamente svolte e sulle previsioni dettate dalla legge 56/2014 che distingue le funzioni in fondamentali e non fondamentali. Qualunque decisione porterà inevitabilmente, a regime, ad un ridimensionamento dei Settori di supporto”.

Inoltre, la “Uil Fpl ha chiesto – dichiara Fioravante Bosco - che al 31 luglio 2015 che cessino tutte le posizioni organizzative, restandone in vita solo una decina. Il risparmio così ottenuto dovrà essere reinvestito, in sede di riparto delle risorse decentrate, a favore dei lavoratori di categoria A, B e C. Inoltre, vanno trasferite le risorse occorrenti per corrispondere gli stipendi ai lavoratori delle società partecipate”.

Infine, la Uil Fpl vuole conoscere quale dirigente e quale posizione organizzativa hanno messo in piedi quel piano diabolico che fa spendere risorse importanti alla Provincia per noleggiare autovetture di servizio, anziché acquistarle per un prezzo assolutamente inferiore. L’impressione è che, nonostante tutta la parte sindacale, almeno nelle dichiarazioni (questa mattina Fp Cgil e Cisl Fp, nel loro comunicato, nulla dicono rispetto alla sospensione delle famose posizioni organizzative), si sia espressa per una forte diminuzione delle posizioni organizzative, la proroga andrà avanti almeno sino al 30 settembre 2015, nella speranza che la regione Campania, nel frattempo, legiferi sulle competenze da trasferire alle province”.

La CGIL e CISL ribadiscono però, “la necessità di verificare le determinazioni che verranno assunte dalla Regione per poter procedere ad una riorganizzazione ponderata”.
 



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