Rischio sismico. Nel Sannio tante le strutture non adeguate

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A preoccupare è una recente ricerca Istat : 269 le scuole ad elevato rischio sismico e che non rispettano la normativa antisismica.

Nonostante l’elevata pericolosità sismica in Italia sono poco meno di 2.000 gli edifici scolastici costruiti senza alcun rispetto delle norme antisismiche in zone ad elevato rischio terremoti e il dato aumenta notevolmente (10.000) se consideriamo le città con rischio medio/alto. Ad affermarlo è il Sole 24Ore, riportando i risultati di una recente ricerca dell’Istat.

L’Italia, si sa, per la sua particolare conformazione geografica è uno dei paesi a maggior rischio sismico del Mediterraneo, ma a spaventare è soprattutto la fragilità del patrimonio edilizio. I tragici terremoti dell’Aquila (2009), dell’Emilia (2012) e del Centro Italia (2016) ce lo hanno dimostrato bene, e hanno portato all’ordine del giorno il tema della prevenzione contro gli eventi sismici. Perché se prevedere il verificarsi di un sisma è estremamente difficile, cercare di limitarne i danni è un dovere. Ed è possibile.

Tuttavia, la mappa elaborata a partire dai dati Istat, non porta buone notizie: appena 534 le scuole edificate in conformità alle norme antisismiche in zone ad elevato rischio. La maggior parte si trova in Centro e Sud Italia: Potenza e L’Aquila sono le città con il numero più alto, rispettivamente con 131 e 108 istituiti a norma.

Di molto superiore il dato relativo alle zone con un rischio medio/alto, nelle quali sono 2.476 le sedi di scuole che garantiscono maggiori livelli di sicurezza ai propri studenti. Rimane, tuttavia, preoccupante il confronto con i 10.201 istituti che risultano ancora sprovvisti di progettazione antisismica.

La Campania, nonostante la delicatissima posizione geografica e il terremoto del 1980, non presenta ancora strutture adeguate. Sono 129, infatti, i Comuni considerati ad“elevata sismicità”, la maggior parte dei quali situati nelle province di Avellino, Benevento e Caserta. In particolare a ridosso delle zone appenniniche del Matese e dell'Irpinia. I comuni a media sismicità sono 360 (comprendono le zone pianeggianti e costiere di Napoli, Salerno e Caserta). A basso rischio, invece, il basso Cilento, la Costiera amalfitana e il litorale casertano.

Per Legambiente il 90 per cento degli edifici campani è stato costruito in aree potenzialmente a rischio elevato e senza adeguate misure di sicurezza. In queste zone si trovano anche 4.608 edifici scolastici e 259 ospedali (88 % del totale degli stabili).

La situazione nel Sannio

Stessa drammatica situazione anche per Benevento e provincia. Infatti, sempre secondo i dati Istat, sono 269 le scuole definite “a rischio”. Tra queste94 presenterebbero un rischio elevato (considerata l'assenza di progettazione antisismica), 34 avrebbero un rischio elevato (nonostante siano state progettate rispettando i criteri delle norme antisismiche), 107 avrebbero un rischio medio alto e 34 sarebbero a basso rischio.

Analizzando la situazione delle singole scuole emerge che in città sarebbero a rischio la Bosco Lucarelli, il Rummo, il Giannone, il Marco Polo, l'Artistico, mentre, invece, rischio medio alto in provincia per il Fermi Di Montesarchio e il De Liguori di Sant'Agata de'Goti. La violazione dei criteri antisismici non deve essere imputata solo all’inefficienza dei comuni ma anche alla normativa italiana che è in continuo mutamento (l’ultimo provvedimento è del 2017) e alla mancanza di fondi.

A tal proposito, infatti, lo scorso aprile a Napoli è stato annunciato lo stanziamento di 20 milioni e 600 mila euro destinati a 28 interventi finalizzati all’ adeguamento sismico di strutture da destinare a centri operativi comunali e per la gestione delle emergenze di protezione civile.

Carmen Chiara Camarca



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