Riti Settennali: anche il clero partecipa alla penitenza. Commozione per l'apertura della lastra

18:43:21 6841 stampa questo articolo
Apertura lastraApertura lastra

A Guardia Sanframondi il sesto giorno dei Riti settennali con la  processione penitenziale del clero e l'apertura della lastra.

Il climax, l’apogeo, dei Riti Settennali è per molti quello che si vivrà domani con la lunga processione generale chiusa dai battenti. Il pathos, quella carica emotiva slegata dalla concezione del dolore come “purificazione” è stata, invece, possibile viverla oggi quando al termine processione di penitenza del clero e delle associazioni cattoliche è cominciato il rito di apertura della lastra di cristallo che chiude la nicchia in cui è conservata la statua dell’Assunta. la prima serratura, sono tre, è stata aperta dal decano dei comitati rionali, Antonio Di Virgilio; la seconda serratura è stata aperta dal sindaco di Guardia Sanframondi, Floriano Panza; e la terza serratura è stata aperta da mons. Domenico Battaglia vescovo della Diocesi di Cerreto Sannita – Telese e Sant’Agata de’ Goti.

A decretare la solennità del momento è stato il suono delle campane, l’applaudire festoso dei fedeli che appena la lastra è stata spalancata – dal parroco padre Giustino Di Santo – in coro, il popolo guardiese ha l’intonato il canto “S’è sposta Maria”.

Una celebrazione “sobria” ma significativa e complicata al tempo stesso. La fede dei guardiesi è tutta lì, in quei pochi istanti di trepidazione, di spasmodica attesa. Attesa che non diventa “ansia” ma desiderio di incontro. La nicchia si apre, c’è chi piange, chi si commuove, chi si inginocchia, chi resta incredulo, chi si “libera l’anima”, chi non riesce a distogliere lo sguardo dall’immagine sacra della Vergine. Tutti però, tutti cantano:

Aprendo la nicchia, il popolo guardiese ha riabbracciato Colei che ha vegliato sui raccolti, che ha scacciato la siccità. In una società “intensiva” come quella di oggi riesce difficile capire perché dire grazie, perché farlo in questo modo. La risposta è lì, nel panorama che circonda il Santuario, nel verde dei vigneti che si arrampicano lungo i costoni che cingono Guardia. Nei solchi lasciati dagli aratri, in quella economia semplice, di sussistenza che voleva dire: vita. Alla Vergine, si affidava dunque il futuro di una famiglia, per affrontare i momenti di difficoltà.

Significative anche le parole pronunciate da mons. Battaglia che rivolgendosi alla Vergine dice: “Insegnaci a saper raccontare una fiaba ai nostri bambini per risvegliare il desiderio che il bene vince sul male. Per ritrovare coraggio, per affrontare le paure della vita, per dare valore alle cose, per sentirci vivi. Saper cogliere la fragilità della vita, ma poterla accarezzare e amare. Aiutaci a condividere nei contesti comunitari, per la strada e in tutte le situazioni immaginabili quanto e come è bello perdersi e ritrovarsi nel tuo amore, consentici di incontrare tuo figlio Gesù, di riconoscerlo e di scoprire il valore della Resurrezione. Guida ogni uomo alla scoperta della propria resurrezione e a vivere la speranza testimoniata come acqua che disseta nelle nostre giornate, consentici di vedere il mare dell’amore che salva entro cui tuffarci e riemergere freschi, vivi, vigili, pronti ad accogliere, curare, soccorrere, ospitare, visitare, assistere: amare. Tu non ti sei mai rassegnata a subire l’esistenza. Hai combattuto. Affrontando gli ostacoli a viso aperto: rincuoraci con il tuo esempio a non lasciarci abbattere dalle avversità. Aiutaci a portare il fardello delle fatiche quotidiane, non con l’anima dei disperati, ma con la serenità di chi sa di essere custodito nel cavo della mano di Dio. Accarezza il nostro viso e ripetici parole di speranza. Liberaci 3 dall’indifferenza di fronte alle ingiustizie e a chi le compie. Asciuga le lacrime dei poveri, alleggerisci la loro solitudine, non esporli all’umiliazione del rifiuto. Colora di speranza le attese dei disoccupati. E raffrena l’egoismo di chi si è già comodamente sistemato al banchetto della vita”. 

Michele Palmieri



Articolo di Attualità / Commenti