Rocca dei Rettori, presentazione del libro "Elio, l'ultimo dei Giusti. Una storia dimenticata di resistenza"

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Giornata della Memoria: il Campo di concentramento di AuschwitzGiornata della Memoria: il Campo di concentramento di Auschwitz

La Provincia di Benevento, nell’ambito delle iniziative per il Giorno della Memoria delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati italiani, ha promosso un incontro per sabato 3 febbraio 2018 alle ore 10.30 presso la Sala del Consiglio Provinciale alla Rocca dei Rettori di Benevento.

Con il patrocinio della Prefettura di Benevento, della Fondazione “Gariwo – La Foresta dei Giusti”, del Circolo Manfredi di Benevento e della Lega Italiana dei Diritti dell’Uomo, sarà infatti presentato il libro di Frediano Sessi “Elio, l'ultimo dei Giusti. Una storia dimenticata di resistenza” (Marsilio Editore 2017).

Ne discuteranno: Enza Nunziato, Rappresentante Gariwo in Campania, e Luigi Diego Perifano, Presidente Lidu di Benevento. Le Conclusioni saranno tratte da Frediano Sessi. L’evento si avvarrà della collaborazione del Liceo Scientifico “G. Rummo” e dell’Istituto Magistrale “G. Guacci” di Benevento. Frediano Sessi, scrittore e saggista, docente di Sociologia Generale presso l'Università di Brescia, ha dedicato la sua ultima fatica editoriale ad una delle tante tragiche pagine dell’ultima Guerra consumatasi nel 1944 in Toscana.

“Elio, l'ultimo dei Giusti. Una storia dimenticata di resistenza”, infatti, ricostruisce la vicenda di un giovanissimo contadino, Elio, appunto, che salvò da morte sicura due partigiani e che pagò un prezzo durissimo per questo suo atto d’eroismo con la deportazione nei campi di Mauthausen e Gusen. Liberato alla fine del Conflitto e tornato in Patria, pur incontrando quasi quotidianamente chi lo aveva tradito, non volle mai a sua volta denunciarlo; ma la repubblica italiana comunque lo dimenticò al punto che nemmeno nelle Commemorazioni ufficiali venne più ricordato il suo atto di eroismo. Infine, nel 2004, Elio venne a mancare in solitudine: Frediano Sessi, componente del Comitato scientifico della Fondation Auschwitz di Bruxelles, assai sensibile alle vicende di ragazzi, uomini e donne vittime, talora inconsapevoli, dei totalitarismi, ha voluto restituire a quest’umile contadino la sua straordinaria dignità.



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