S. Agata de' Goti: Inaugurata la 3° edizione di ‘Il Papa ‘Nsisto’

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Inaugurata questa mattina nella Chiesa di San Francesco nel centro storico di S. Agata dè Goti la terza edizione di ‘Il Papa ‘Nsisto’ manifestazione che vuole celebrare Felice Peretti che tra il 1566 ed il 1571 fu vescovo della città caudina e poi divenne Vescovo di Roma e perciò Papa. La 3° edizione è stata inaugurata con la presentazione della traduzione di un testo in latino di Ranaldo Ridolfini Giureconsulto ‘Panegirico al Santissimo e Beatissimo nostro Signore Sisto V, Pontefice Ottimo Massimo’. Il testo, formato da 600 versi e nato come una lode che nel passato si scriveva per i potenti, è stato tradotto dal latino da due docenti santagatesi, Francesca Cesare e Giuseppina De Rosa. “Il panegirico nasce come un ringraziamento al Principe – ha sottolineato Giuseppina De Rosa – per aver riportato la pace al mondo e, poi, come invito al Padre Celeste di accogliere con i dovuti onori un bambino appena nato. Il bambino in questione è Felice Peretti. Per circa 200 versi, l’autore sottolinea, non senza far riferimenti a poeti come Virgilio, tutto ciò che accadrà durante il pontificato di Sisto V, dell’opera portata avanti in vari settori della vita, non solo religiosa ma anche sociale ed artistica”. Per riuscire a legge il testo di Ridolfini è necessario contestualizzare il periodo in cui si trova a vivere Sisto V. “Felice Peretti è vissuto nel ‘500, in un’Italia dominata sul piano politico dalla rivalità tra Francia e Spagna – ha sottolineato Francesca Cesare – ed in un periodo in cui banditi e briganti sembrano farla da padroni. In realtà Papa Peretti ha avuto il merito di coinvolgere soprattutto la gente comune nella lotta contro banditi e briganti ed è passato alla storia per questa sua battaglia. Inoltre il XVI secolo, sul piano religioso, è per antonomasia il secolo delle streghe, della contrapposizione tra la Riforma Protestante di Lutero e la Controriforma della Chiesa Cattolica. Sisto V fece carriera nell’Inquisizione e questa caratteristica del suo passato fu temuta quando salì al soglio di Pietro. In realtà, Papa Peretti fu celebre anche per la sua pietà. Fece costruire – ha continuato Francesca Cesare nella sua esposizione – ospizi, collegi per fanciulle povere e bisognose, riscattò schiavi cristiani in Algeria e poi si dedicò all’arte. Peretti ha avuto il merito di aver arricchito Roma di opere che poi sono diventate il fiore all’occhiello dell’Urbe, come la Cupola di San Pietro, l’Obelisco Vaticano, l’Acquedotto Felice, il Reale Palazzo del Quirinale”. Interessante è stato anche l’intervento alla presentazione del volume su Sisto V di Monsignor Vincenzo Catani, che ha parlato di un ‘Manoscritto anonimo del Conclave del 1585: Sisto V Papa!’. Ha raccontato di come Felice Peretti sia diventato Papa in modo un po’ causale o meglio perché l’unico capace di mantenere un equilibrio non solo religioso, ma anche e soprattutto politico. Ha gareggiato con cardinali del livello di Farnese, personalità molto potente a Roma e filo spagnolo, o il Cardinale Medici di Firenze che invece appoggiava la Francia. In un certo senso l’elezione di Peretti fu organizzata da un altro filofrancese, il cardinale D’Este di Ferrara che trova ‘nell’asino marchigiano’ come lo definiva il Farnese, l’ago della bilancia per lo Stato della Chiesa. E’ per questo che quella di Sisto V sarà un’elezione per acclamazione. Altro aspetto toccato durante il convegno dalla professoressa Serena Di Nepi è stato quello relativo al rapporto tra il Pontefice e gli ebrei. “Alla sua elezione Peretti non fu visto di buon occhio dagli ebrei a causa del suo passato nell’Inquisizione. In realtà poi, Sisto V ebbe molto buon senso in relazione al ruolo degli ebrei. Il suo merito – ha sottolineato la Di Nepi - fu quello di eliminare il ghetto che era stato istituito 30 anni prima alla sua elezione e permettere agli ebrei di entrare nello Stato della Chiesa, dopo aver pagato una tassa e di muoversi liberamente; ebbero la possibilità di toccare il cibo, di circolare senza il segno distintivo e soprattutto li coinvolse nella diffusione del micro credito”. Questo aspetto fu fondamentale per Sisto V che per abbellire Roma di opere architettoniche ed artistiche ‘utilizzò’ le doti creditizie degli ebrei per fare cassa. Peretti è passato alla storia, infatti, come il pontefice più ricco d’Europa. La giornata di studi si è conclusa con l’assegnazione dei premi del concorso ‘Conoscere Sisto V 2012’ dedicata agli allievi dell’ISI ‘dè Liguori’. Il sindaco Carmine Valentino, ha ringraziato le professoresse ed il monsignore che hanno reso possibile l’inaugurazione della III edizione di ‘Il Papa ‘Nsisto’, appuntamento ormai annuale per S. Agata, ed ha consegnato i premi offerti da Antonio Iannucci di Tonytel a Valeria De Sisto del 1° Liceo Scientifico e Tecnologico per un lavoro grafico su Papa Peretti e a Federica Itri del 1° Geometra per un lavoro multimediale sull’urbanistica di Roma all’epoca di Sisto V.
Nella Melenzio



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