S. Giorgio del Sannio: Carpentieri solleva dubbi sulla differenziata

19:37:15 2141 stampa questo articolo

Il Comitato per la trasparenza e la Democrazia di San Giorgio del Sannio, tramite la coordinatrice Rosanna Carpentieri, è intervenuta sulla questione raccolta differenziata nel Comune del Medio Calore e, più in generale, in qualsiasi altro comune. La Carpentieri ha infatti informato che è imminente “la preparazione e presentazione di un ricorso al Procuratore generale presso la Corte dei Conti contro sindaci ed assessori del comune di San Giorgio del Sannio ritenuti responsabili "del danno erariale cagionato al comune per il mancato raggiungimento, in relazione agli anni 2003-2010, delle percentuali di raccolta differenziata fissate dalla legislazione applicabile ratione temporis”."
Secondo la coordinatrice, a San Giorgio del Sannio i cittadini non farebbero una corretta raccolta differenziata che comunque, sarebbe poi ulteriormente aggravata da un servizio di raccolta poco efficiente, a dispetto di una tarsu salata.
Per la Carpentieri, il Comune di San Giorgio del Sannio sarebbe fuorilegge per due ordini di motivi: il mancato raggiungimento dei limiti di raccolta differenziata previsti dalla legge e l’applicazione della Tarsu in luogo della "tariffa" TIA.
La questione si riallaccia alle notizie odierne che, a partire dal caso di Genova, hanno portato alla possibilità di contestare ai sindaci “che non hanno fatto nulla per alzare la misera percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti” il danno economico derivante da tributi e sanzioni per l'eccessivo conferimento in discarica, ma anche, ed è la prima volta in Italia, il danno ambientale.
La Carpentieri ha quindi invitato i cittadini a non pagare la Tarsu e ad impugnare eventuali tentativi di recupero da parte del Comune di San Giorgio mediante avvisi di accertamento e cartelle esattoriali per gli anni 2010 e 2011. Ovviamente, per qualsiasi comune, invece, qualora gli amministratori non facciano la differenziata la coordinatrice del comitato ha ricordato che “oltre essere responsabili di danno erariale, sono, per la prima volta, responsabili di danno ambientale”.



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