San Giorgio del Sannio, i Dem all'attacco del sindaco Mario Pepe

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Mario Pepe, foto: Nicola De IesoMario Pepe, foto: Nicola De Ieso

“Viviamo un momento di forte confusione politica, ma i giudizi di ciascuno non dovrebbero mai prescindere dalla memoria storica”.

“L'attività del sindaco Pepe si caratterizza ultimamente in due aspetti: l'inerzia assoluta dell'attività amministrativa e un furore, dovuto probabilmente anche al gran caldo, nello scrivere appelli o messaggi e nel criticare istituzioni nazionali”.

Così Marcello Barrasso segretario ed il direttivo del Circolo del Partito Democratico di San Giorgio del Sannio che attaccano l’Amministrazione guidata da Mario Pepe.


“Tralasciamo l'inerzia e l'insipienza amministrativa – aggiungono i Dem – sulle quali torneremo in seguito e dedichiamoci alla furia censoria. Sul problema idrico, per esempio, è chiaro a tutti che oggi paghiamo sicuramente mancanza di programmazione e di investimenti del passato. In altre parole, se l'acqua potabile nel Sannio, in Campania o nell'Italia tutta è soggetta ad una forte dispersione per cui ne arriva poca nelle case, ciò è dovuto alla mancanza di interventi infrastrutturali che non si sono fatti nel passato. Paghiamo insomma soprattutto questi colpevoli ritardi e omissioni. Questa in sintesi la verità dei fatti. Ebbene, il nostro sindaco cosa fa? Si avventura in una serie di acrobazie, degne del miglior ginnasta. Fingendo di dimenticare che nel passato recente si è scagliato contro l'amministrazione precedente, attribuendole tutto il male possibile, oggi che è lui a ricoprire la carica di sindaco va alla ricerca di altri colpevoli. Ieri il sindaco era colpevole di tutto; oggi, per disagi molto maggiori, il sindaco non c'entra più. La prima cosa che viene in mente da dirgli è che o era in mala fede nel recente passato, o è in malafede oggi. Ma la cosa comica è un'altra: nella ricerca di colpevoli mostra pericolosi vuoti di memoria trascurando il fatto che proprio in quel passato dove non si sono fatte le cose che si sarebbe dovuto, egli ha ricoperto ruoli assolutamente strategici. O forse quel Mario Pepe che oggi si erge a censore e grillo parlante di tutto e di tutti, non è la stessa persona che è stata a lungo vicepresidente dell'Alto Calore, presidente Ato, consigliere e assessore regionale, parlamentare nazionale? Onestà intellettuale impone che prima di sproloquiare e sparare sentenze a destra e a manca, dovrebbe fare una sana autocritica, prendendo atto che la sua presenza nelle istituzioni non ha lasciato nessuna traccia essendo la sua attività caratterizzata dal nulla dal punto di vista della concretezza. Pertanto, la verità storica, inconfutabile, è che l’attuale crisi idrica è anche frutto di sue precise responsabilità che non può e non deve cercare di nascondere. Ed infine, sarà pur vero che gli attuali Ministri vivano ‘negli anfratti dei loro Ministeri’, tuttavia sono gli stessi luoghi romani da Lui frequentati per anni, molto ben remunerato. Una sola la differenza: che quei vituperati ‘anfratti ministeriali’ non li ha mai vissuti, ma solo frequentati, sostando nelle loro anticamere. Chissà, forse proprio questa una delle ragioni di tanto livore. Quindi, anche sul problema acqua, meno bla bla bla, di cui non c’è bisogno. È vero che viviamo un momento di forte confusione politica, ma i giudizi di ciascuno non dovrebbero mai prescindere dalla memoria storica”.



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