San Giorgio del Sannio. Il ‘Giorno della memoria’ all’Istituto Virgilio

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Ieri 27 gennaio, l’Istituto “Virgilio” di San Giorgio del Sannio, fedele alla sua storia d’istituzione educativa di livello elevato, come attestato da Eudoscopio, Fondazione Giovanni Agnelli, che ha riconosciuto il “Virgilio” come seconda tra le migliori scuole di secondo grado della provincia di Benevento, ha dato vita ad un progetto che celebrasse la “Giornata della memoria”.
Negli spazi di ogni aula scolastica dell’Istituto sono stati commemorati gli eventi che portarono alla morte di oltre 6 milioni di ebrei. La commemorazione si è avvalsa di proiezioni sul tema, da quella del film “Schindler's list” per gli allievi del biennio, a quella del film-documentario sull’arrivo degli alleati nei campi di sterminio di Alfred Hitchcock. Accanto alla rievocazione di figure come quella di Oskar Schindlere del ruolo avuto nella salvezza di numerosi ebrei reclutati nelle sue aziende per sottrarli all’olocausto e di altre e diverse fonti documentarie, particolare rilevanza ha avuto la proiezione del filmato sulla liberazione dei campi di concentramento nazisti curato dal regista britannico Hitchcock. Il documentario è stato riscoperto recentemente nella sua stesura originale ed è diventato fruibile sia come documento di alto impatto emotivo che come veicolo privilegiato di discussione e approfondimento storico in merito ad una delle pagine più atroci della storia dell’umanità. Considerato il contenuto del documentario, si è ritenuto di presentarlo soli agli allievi del triennio che hanno assistito spesso increduli allo svolgersi di fotografie e storie tragiche. La condanna inevitabile di quanto la politica della ‘soluzione finale’ aveva prodotto, ha suscitato inoltre riflessioni, da parte dei giovani, in merito al significato di tanta emozione e orrore che essi hanno affiancato non solo alla storia tragica degli ebrei, ma alla storia dell’umanità intera.
Immagini di Auschwitz in Polonia, con l’arrivo dei russi il 27 gennaio, di Bergen-Belsen in Germania, con l’arrivo degli anglo-americani e delle prime immagini a colori, ma anche di Fossoli e della Risiera di San Saba in Italia e contemporaneamente immagini dei tedeschi portati dagli alleati nei campi di sterminio, delle cui attività affermavano di essere ignari, perché ‘vedessero’ contro chi avevano combattuto e ‘perché’ lo avessero fatto; un fluire di visi, a volte trasformati in smorfie di sofferenza e morte, altre in costruiti atteggiamenti di ignavia, questo ha raccontato il documento di Hitchcock. Eppure quelle immagini scioccarono perfino il maestro che fu costretto ad allontanarsi dal progetto per una settimana. La pellicola, realizzata da Hitchcock e recuperata solo nel 1980 e proposta, in versione incompleta, nel 1984 con il titolo ‘Memory of the Camps’, è stata per gli allievi strumento di memoria e occasione di riflessione non solo sulla morte, ma anche sul ritorno alla vita attraverso la riconciliazione tra popoli nemici alla fine della guerra e dopo la sconfitta nazista, un ritorno alla vita e alla speranza rappresentate dai cancelli che si riaprivano, la prima doccia, il potersi rivestire, il cibo offerto dagli alleati, le cure mediche e, immagine quasi tragica ed eroica, gli abbracci fra prigionieri e liberatori.

Eusapia Tarricone



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