San Lorenzo Maggiore. Guardie Ambientali scoprono discarica abusiva sulle sponde del Calore

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Discarica abusiva San Lorenzo MaggioreDiscarica abusiva San Lorenzo Maggiore

A San Lorenzo Maggiore le guardie ambientali della Federazione Nazionale Pro Vita una discarica abusiva di rifiuti.

Erano circa le 17.30 di giovedì 20 ottobre quando le Guardie Ambientali della Federazione Nazionale Pro Vita (che opera senza scopo di lucro ed a titolo di volontariato sull’intero territorio provinciale dal 1992, occupandosi di tutela ambientale e zoofila) in servizio di vigilanza nelle zone rurali di San Lorenzo Maggiore, precisamente in località Piana lungo le sponde del fiume Calore, hanno notato un sito abbandonato, utilizzato abusivamente per lo smaltimento di vari tipi di rifiuti, tra cui anche quelli speciali e pericolosi. Immediatamente le Guardie hanno proceduto ad effettuare gli accertamenti di rito, comunicando alle Autorità competenti quanto rilevato e stilando apposito verbale.

“Rispetto alle discariche improvvisate accertate in precedenza, quella scoperta – fanno sapere le Guardie Ambientali – ha una particolare rilevanza perché, oltre a concretizzarsi uno sversamento di rifiuti, si ha, nello stesso tempo, l’inquinamento ed il peggioramento della qualità delle acque ed il danneggiamento di un bene ambientale quale appunto il fiume. Ci troviamo pertanto innanzi alla peggiore forma di smaltimento illecito di rifiuti che danneggia in più modi il nostro ambiente, non tanto e non solo per l’abbandono incontrollato di rifiuti quanto per il pericolo provocato al microcosmo di soggetti viventi nelle acque pubbliche”.

Il presidente nazionale, Filomeno Bovino, ha espresso piena soddisfazione per l’operato delle proprie Guardie, complimentandosi per i loro numerosi interventi, volti a combattere situazioni di illegalità, che provocano danni alla flora ed alla fauna del nostro territorio. Bovino infine, ha voluto ricordare ai cittadini che “è possibile effettuare eventuali segnalazioni tramite il sito istituzionale della Federazione o tramite la pagina facebook, le prime sentinelle ecologiche sono appunto i cittadini che vivono nei luoghi interessati”.



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