San Salvatore saluta Maria. "I sogni dei bambini non possono essere portati via"

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Funerali maria UngureanuFunerali maria Ungureanu

Tanta gente ha voluto salutare per l'ultima volta Maria, la bambina violentata ed uccisa i 19 giugno scorso a San Salvatore Telesino. Rito funebre in piazza al quale hanno partecipato anche i genitori della piccola, accompagnati dall'avvocato Fabrizio Gallo e dal sindaco Fabio Romano. 

“Ognuno di noi in questo momento custodisce nel suo cuore una domanda: perché signore? Perché la cattiveria umana ha permesso di spezzare una vita così piccola? Spesso i ragionamenti umani non riescono a spiegare quello che accade ed allora bisogna rifugiarsi in Dio. Questa è una delle pagine più brutte da quando sono a capo della diocesi, rimaniamo allibiti per tanta crudeltà, consumata in un luogo che credevamo immune. Il Signore converta il cuore degli assassini e possa la pena essere proporzionata al loro crimine. Il momento richiede di stringerci intorno alla famiglia per un angelo volato in cielo troppo presto ma questa è una storia che ci fa conoscere ancora di più la vita ed amarla”.

Queste le parole pronunciate da mons. Michele De Rosa, vescovo della diocesi di Cerreto Sannita – Telese e Sant’Agata de’Goti che stamani ha celebrato le esequie della piccola Maria. Con lui don Franco Pezone, parroco del centro telesino e tanti sacerdoti. Presenti anche molti sindaci del comprensorio telesino, l'intera amministrazione comunale, l'avvocato della famiglia Ungureanu Fabrizio Gallo.



Tante anche le lacrime e tanto il dolore, tanta la commozione sui volti delle persone che sotto un sole cocente hanno voluto lo stesso essere presenti a Piazza Salvatore Pacelli – a due passi da dove è stato ritrovato il corpicino di Maria – per dare l’estremo saluto a questo angelo volato in cielo e stringersi intorno a papà Mario e mamma Andrea, travolti da una dose di affetto ed umanità sconvolgente. 

Avvolto in un silenzio assordante, rispettoso, anche San Salvatore Telesino. Tutte le saracinesche abbassate – era stato istituito il lutto cittadino – per fare in modo che tutti potessero essere presenti e porgere così l’ultimo saluto alla piccola Maria Ungureanu, 10 anni ad agosto, rinvenuta senza vita la sera del 19 giugno scorso all’interno della piscina di un locale per eventi e cerimonie che affaccia proprio sul luogo dove oggi si sono celebrati funerali.

Dopo il nulla osta da parte della Procura infatti, ieri pomeriggio era stata allestita la camera ardente presso l’Ospedale Rummo di Benevento, dove erano stati eseguiti gli esami autoptici. Stamani poi il trasferimento della salma a San Salvatore, il passaggio nella Parrocchia di Santa Maria Assunta che la piccola Maria frequentava quotidinianamente – la famiglia è di confessione ortodossa ma a Maria non è mai stato impedito di partecipare alla vita parrocchiale dove svolgeva anche la ministrante – la commozione del parroco, gli occhi gonfi di tutti i presenti. Subito dopo, la bara ha attraversato via Chiesa, Piazza Nazionale per giungere in Piazza Pacelli. 




Il primo cittadino Fabio Romano nel suo discorso ha detto che, “Ci sono situazioni in cui un sindaco sente in maniera fortissima la responsabilità di rappresentare il proprio paese, circostanze in cui diventa davvero difficile trovare le parole per spiegare il dolore che sta vivendo la propria comunità ed associare il suo personale a quello di un intero paese che, in questi giorni, sta vivendo con tristezza un momento difficile, in cui siamo colti da pensieri e sentimenti contrastanti, dalle inevitabili domande, dai mille dubbi, dalla rabbia e dallo sconforto, rischiando di far crollare ogni certezza ed ogni speranza”.

“Domenica 19 giungo – ha continuato il sindaco – a San Salvatore si è fermato il tempo. Una sconvolgente notizia ha rattristato i nostri cuori e chi ha fatto vivere una dimensione che credevamo non potesse esistere, che leggevamo solo nelle più brutte pagine degli orrendi fatti di cronaca e che sta facendo vivere la nostra comunità un momento di terribile dolore. Noi che viviamo in una comunità dove ci si conosce tutti, non avremmo mai immaginato che potessero accadere simili fatti. Da quella sera la piccola Maria non fa più parte della nostra comunità, non fa più parte di quel luogo ameno in cui era stata amorevolmente accolta da tutti, di quel luogo in cui stava iniziando una sua nuova vita e dove i genitori l’avevano condotta nella speranza di trovarne una migliore. Qui Maria sin da subito aveva iniziato a farsi amare, sul suo volto spendeva la luce della fanciullezza impressa in un perpetuo sorriso che affascinava chiunque la conoscesse”.

Ecco che poi si rivolge ai genitori. “Mario e Andrea, Maria è stata strappata a tutti noi e lo dimostra, aldilà dell’orrenda vicenda, il modo in cui ha reagito il popolo di San Salvatore: all’unisono si è stretto intorno a voi ed ha pianto Maria come se fosse la sua più cara figlia, sorella o nipote. La forza di Maria e la sua solarità emerge impetuosamente dall’affetto che tutti vi hanno partecipato. Ancora una volta San Salvatore ha dimostrato di essere una comunità di persone buone, pronta ad affrontare anche questa triste ed indelebile vicenda, insegnandoci che questi orrendi fatti possono purtroppo accadere dappertutto. Ci siamo resi contro come sia stata ingiusta la morte di Maria che ha avuto la sola sventura di essere una bimba caduta nelle mani di un mostro verso il quale tutti chiediamo giustizia”.

Anche per il sindaco trovare parole in questo giorno triste è difficile soprattutto dinanzi ad una morte così assurda ed atroce, ma trova la forza per lanciare un monito, “Bisogna essere ancora più uniti come popolo e stringersi con amore intorno a Maria ed ai suoi genitori, anche per allontanare il male dalla nostra terra e fare in modo che questi fatti, possano essere evitati. Da questa piazza, nel ricordo di questo piccolo angelo, inizierà un nuovo percorso. Combatteremo con forza perché giustizia venga fatta: I sogni ed i sorrisi dei bambini non possono essere portati via da nessuno ed il sacrificio di Maria servirà anche a questo”.

Letta anche una lettera che Carmen Maffeo presidente provinciale dell’Unicef ha indirizzato ai genitori di Maria. “Io – scrive – piango la giovanissima vita di Maria tragicamente spezzata; io piango la purezza di Maria brutalmente violata; io piango il sorriso di Maria spento per sempre nella vostra casa, nella vostra comunità e nel mondo intero”.

E continua. “Come presidente Unicef conosco il dolore dei bambini del mondo oppressi dalle guerre e dalla miseria, dallo sfruttamento e dalle malattie, dalla violenza e dall’ignoranza e per alleviare le loro sofferenze lavoro senza tregua con i miei volontari. Portavo, però, la speranza che il mio territorio fosse ancora un ambiente di sorrisi per i nostri bambini e che gli ‘orchi’ vivessero altrove. Purtroppo non è così: la nostra fiducia è stata annientata insieme alla vita di Maria. La nostra bambina, però, deve diventare un simbolo: dell’innocenza violata, di una tutela non abbastanza vigile, di una protezione insufficiente”.

A salutare Maria poi sono stati i compagni di classe della 3B, anzi della 4B Maria come tutti era stata promossa, che lanciato al cielo una serie di palloncini bianchi.

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