Santamaria (Udc): ‘Ci aspettavamo più rigore da Ricci nei primi atti alla Rocca’

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Gennaro Santamaria (Udc)Gennaro Santamaria (Udc)

“L’attuale momento politico ed istituzionale che vive il paese e la provincia di Benevento in particolare avrebbero dovuto suggerire al neo presidente della provincia maggiore rigore e prudenza negli atti da assumere ad avvio di quest’esperienza amministrativa, invece assistiamo alle classiche manovre per continuare a spendere e spandere ed accontentare amici e sodali a discapito dei cittadini contribuenti”. Questo il commento del segretario provinciale e componente della direzione nazionale dell’UDC, Gennaro Santamaria, alla notizia dei primi decreti presidenziali assunti da Claudio Ricci e che prevedono l’assunzione di nuove figure dirigenziali e di staff all’interno dell’amministrazione provinciale.
“In una fase caratterizzata da tagli e rigore economico per tutti gli Enti – ha proseguito Santamaria –si fa fatica a capire per quale ragione sia necessario aggravare di un costo così notevole un Ente che tra le altre cose sta subendo tagli nei trasferimenti di risorse da parte dello Stato centrale. Tra le altre cose, le Province, se il disegno costituzionale sarà portato a compimento, tra qualche anno saranno destinate a scomparire. In questo senso la legge di stabilità in discussione in Parlamento prevede il divieto assoluto, da parte delle Province, ad effettuare assunzione con queste procedure. E’ davvero deplorevole – ha rimarcato il segretario provinciale dell’UDC – che un’amministrazione che ha nella sua maggioranza e nel suo presidente esponenti dello stesso partito del premier che sta portando avanti con tenacia tali provvedimenti, assumano atti finalizzati ad eludere tali previsioni normative. Insomma, siamo alle solite, il PD beneventano continua a considerare le istituzione locali lo strumento per accontentare amici e sodali per scopi clientelare. Infatti, stesso ragionamento vale per il Comune capoluogo dove, al pari della provincia, si sta cercando di fare una nuova infornata di dirigenti per occupare, prima della dipartita dell’amministrazione Pepe, i posti chiave dell’Ente e continuare a mantenere, attraverso questi, il controllo futuro dell’amministrazione. Per entrambi gli Enti, se si fosse voluto ridurre i costi e valorizzare le figure professionali interne, bastava variare il regolamento degli uffici e dei servizi e riorganizzare la macchina amministrativa prevedendo pochi dipartimenti, affidati a figure dirigenziali, al di sotto dei quali prevedere settori affidati ai validi funzionari in servizio presso i due Enti. Purtroppo – ha concluso Santamaria – siamo costretti ad assistere a questo spettacolo che porterà qualche amichetto dei potenti di turno a guadagnare laudi stipendi dirigenziali (si consideri che una figura dirigenziale costa all’Ente intorno ai duecentomila euro tra stipendio ed oneri previdenziali a carico dell’amministrazione) e ai nostri concittadina a dover versare maggiori tasse e imposte locali per consentire a questi signori di fare i propri comodi”.



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