Santarelli: "Il marketing elettorale del movimento della carita' pentastellata"

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Targa simbolo M5S al RamponeTarga simbolo M5S al Rampone

Continua la polemica innescatasi nelle scorse ore dopo l'apparizione all'interno dell'Istituto Rampone di una targa con il simbolo del Movimento 5 Stelle. 

"Presso l'istituto Rampone di Benevento, si è consumata l'ennesima sceneggiata demagogica a cinque stelle. Il vicepresidente della Camera dei deputati, Luigi Di Maio, e alcuni consiglieri regionali grillini hanno inaugurato in pompa magna, con l'inopportuna regia della preside e di una parte del corpo docente, i laboratori di informatica, rinnovati dopo i danni provocati dall'alluvione del 2015. Il tutto grazie alla disinteressata generosità di questi bravi ragazzi, che hanno devoluto parte dei loro compensi alla causa".

Così in una nota Ida Santanelli componente direzione regionale campana Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale interviene sulla polemica dei simboli pentastellati all'interno del Rampone. 

"Peccato - ha aggiunto - che dovrebbero impegnarsi a governare il paese, non a promuovere un movimento politico, spacciandolo per un'associazione di volontariato. In una scuola pubblica, dove si dovrebbe insegnare il rispetto delle Istituzioni, è stata affissa una targa, con un 'bel' simbolo del partito a cinque stelle, per ricordare, a futura memoria, la munificenza di questo movimento della carità pentastellata. Simbolo stampato persino sulle etichette apposte su tutti i PC, gentilmente donati dagli onesti esponenti della rivoluzione grillina. Sia chiaro, donare risorse ad una scuola, per aiutarla a superare i danni dell'alluvione è sicuramente opera meritoria, a condizione che avvenga se non in anonimato, con stile impersonale, altrimenti si fa finta di acquistare computer, di fatto si acquistano spazi di propaganda a tariffa ridotta, con un'operazione che si potrebbe tecnicamente definire di 'voto di scambio differito', con l'aggravante che si dà a dei ragazzi un pessimo esempio di cultura istituzionale.  I grillini appaiono come dei cyberfurbetti e ricordano qualche loro contestatore istituzionale che, a sua volta, confonde la solidarietà con la carità, con telecamera al seguito.  Ancora una volta, i predicatori della onestà presunta, hanno dimostrato che il rinnovamento della classe politica, se non passa per la cultura e il rispetto delle Istituzioni, è solo un'operazione di 'restyling', di immagine, incapace di incidere su una seria modernizzazione della politica. Un deputato come Di Maio, aspirante presidente del Consiglio e i consiglieri regionali campani, vengono eletti dai cittadini per trovare soluzioni strutturali e durature ai problemi che affliggono il nostro territorio, innanzitutto studiando strategie di sviluppo sostenibili. Ma si sa l'approfondimento di problemi complessi e la loro risoluzione richiedono uno sforzo ed una competenza ben più impegnativi delle passerelle elettorali. E' evidente che ci troviamo di fronte a modalità nuove ma con mentalità vecchia".



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