Scontri di piazza e requisiti necessari. La cittadinanza onoraria a Manganelli divide i beneventani

12:31:20 2715 stampa questo articolo

Una cittadinanza discussa, "di prestigio" per alcuni, "non necessaria" per altri. Da ieri, il capo della Polizia italiana, Antonio Manganelli, è cittadino onorario della di Benevento. L'investitura ufficale a Palazzo Mosti, alla presenza delle istituzioni locali, il sindaco di Benevento, Fausto Pepe, ha motivato così il gesto: "Ha mostrato nel corso della sua carriera una spiccata sensibilità nel prevenire le necessità dei cittadini in termini di sicurezza, fornendo grande impulso al nuovo concetto di “sicurezza di prossimità”, anche con l’istituzione del poliziotto di quartiere. Sempre attento alle necessità delle aree interne della Campania, di cui è originario, ha mostrato grande attenzione per la città di Benevento. Ed oggi – ha concluso il primo cittadino -, proprio mentre si fondono gli enti territoriali della Campania interna, abbiamo l’onore di tributare il massimo riconoscimento civile conferendo la cittadinanza onoraria a Manganelli".

GREGORETTI: 'NON SONO COSI' DRASTICO'. DESIDERIO: 'SEGNALE DISTENSIVO'.
La prima considerazione è a cura di un personaggio che la cittadinanza onoraria l'ha conquistata "sul campo". Parliamo del Maestro Ugo Gregoretti, una vita spesa per lo sviluppo culturale di Benevento. Gregoretti, raggiunto telefonicamente, ha così commentato la cittadinanza a Manganelli: "Polemiche in città? Non me la sento di essere troppo drastico. Credo che Manganelli sia un dirigente capace ed anche una persona simpatica. Certo, la sua figura è da sempre al centro delle polemiche, specialmente per i fatti della scuola Diaz, nel 2001. Sono critico anche io su quanto è accaduto a Genova, ma per il resto c'è da discutere". Ma se Gregoretti, Kelly o Paladino hanno avuto la cittadinanza perchè direttamente collegati a Benevento, non si può dire lo stesso di Manganelli: "La linea di condotta per le cittadinanze onorarie richiede una partecipazione diretta del soggetto in questione - ha ammesso Gregoretti -ma può andare bene anche il contrario. Una linea meno localistica ci può stare in una città come Benevento: con la storia che ha può concedersi il lusso di dare la cittadinanza a chi vuole". Un passaggio anche con Giancristiano Desiderio, giornalista e saggista: "Ritengo che si tratti di una normale iniziativa e non ci trovo proprio nulla di scandaloso al riguardo - ha affermato al nostro portale - spero solo che questa cittadinanza non diventi oggetto di discussione soltanto perchè ieri ci sono stati gli scontri di piazza tra manifestanti e poliziotti. Occorre non strumentalizzare, non si va avanti con i pregiudizi ma con i fatti". Desiderio si è poi soffermato su un altro aspetto della questione: "Vero che Manganelli non ha mai avuto rapporti diretti con la città di Benevento come gli altri autorevoli personaggi che hanno avuto la cittadinanza, ma non credo che questo possa essere visto come un problema. In effetti Manganelli è avellinese e, in un momento storico dove c'è frizione tra i politici irpini e sanniti, questo gesto può essere anche letto come un segnale distensivo. Occorre poi aggiungere che ultimamente Benevento è al centro di gravi episodi di cronaca nera ed una maggiore attenzione delle forze dell'ordine è necessaria".

LE REAZIONI DEI BENEVENTANI. CSA DEPISTAGGIO: 'ONORIFICENZA A CHRISTIAN MIRRA'
Tutto questo mentre ieri, lungo le vie del centro della città, era in corso una manifestazione degli studenti tra piazza Matteotti ed il Teatro Romano, e mentre la Cgil ha attuato uno sciopero di quattro ore con assemblea aperta a Palazzo Paolo V. Una giornata "piena" per i beneventani, con molti passanti che, quasi spontaneamente hanno chiesto del perchè di tanto trambusto: a quelli che hanno condannato sia la cittadinanza a Manganelli che le proteste di piazza, si sono aggiunti quelli che hanno avanzato dubbi sul perchè di tale iniziativa istituazionale: "Davvero non riesco a capire perchè - ha ammesso un cittadino beneventano - Manganelli non ha mai operato in prima persona a Benevento, ricordo solo che una volta ha donato un pianoforte ad una allieva non vedente del Conservatorio (il riferimento alla brava Luciana Canonico che, proprio ieri, si è esibita all'auditorim Calandra pochi minuti prima dell'intervento dello stesso Manganelli). Gesto bellissimo, non c'è che dire, ma cosa c'entra con la cittadinanza? Mi sembra una scelta piuttosto affrettata". Non è dello stesso avviso Giovanni, 50enne residente in provincia: "Manganelli è un personaggio di spicco, Benevento può avere lustro e può fregiarsi di questa nomina". Chiaramente pro e contro i commenti ricevuti nei pressi del Calandra (dove c'era la manifestazione della Siulp) e tra gli studenti. A mente fredda siamo tornati lungo il Corso Garibaldi e stavolta il "fronte del no" è ampiamente salito: "Pepe certe volte è veramente affrettato - ha ammesso Francesco, uno studente di 22anni - la cittadinanza onoraria a Manganelli è davvero un errore: non voglio fare demagogia dopo quello che abbiamo visto dai media a Roma (il riferimento agli scontri tra Polizia e studenti durante le manifestazioni di ieri) ma il sindaco forse ha dimenticato che Manganelli ieri ha detto delle cose opinabili sulle manifestazioni di piazza". E poi: "Non si può leggere "la paura non va combattuta con la forza muscolare" e poi acquistare un quotidiano nazionale e leggere delle tremende botte di Roma". Elena, impiegata di Benevento, si concentra invece su altro: "Ieri Benevento era un continuo passare di auto della Polizia. Ma quanto spendiamo per una cosa del genere? Il Comune dovrebbe rendersi conto che ci sono cose più importanti in questo momento da fare". A difendere l'iniziativa di Palazzo Mosti è stato Mario, 82enne pensionato: "Ci sono dei riconoscimenti che vanno al di là di quello che si vede. Sono sicuro che molti si sono indignati della cittadinanza onoraria al capo della Polizia, solo perchè nel pomeriggio abbiamo assistito agli scontri di piazza in tv che sono comunque da condannare. Si tratta comunque della solita polemica destinata a sgonfiarsi in poche ore". Riprende un passaggio dell'articolo de "Il Quaderno.it", Lucio, 66enne dipendente pubblico: "Prima di Manganelli la cittadinanza è stata assegnata a Rita Levi Montalcini, Mimmo Paladino, Ugo Gregoretti, Thomas Kelly e Virginia Brown ed anche alla Scuola Allievi Carabinieri: tutti questi personaggi e la stessa scuola dell'Arma, hanno avuto un ruolo o un merito nella storia di questa città. Per questo non sono d'accordo sulla cittadinanza a Manganelli ma non ho assolutamente niente contro di lui. Le accuse che gli vengono mosse sono demagogiche".
Significativa poi, la reazione del Centro Sociale Depistaggio che, in una lunga nota, pone l'attenzione su alcuni aspetti della cittadinanza a Manganelli: "Il Centro Sociale Depistaggio ricorda a tutti e soprattutto a questa Amministrazione Comunale così attenta ad elargire cittadinanze onorarie che un proprio concittadino, Christian Mirra, fu coinvolto nei fatti della Diaz, per i quali come già riportato, Managanelli è stato costretto a chiedere scusa (mentre gli zelanti superpoliziotti di Genova sono stati tutti promossi). Christian ha subito un processo, poi vinto, mentre nessuno dei poliziotti coinvolti in quella vicenda è stato individuato. Ci piace ricordare a questa Amministrazione Comunale disattenta alla società civile, a quella più vicina a se, che se qualche onorificenza andava concessa, questa doveva essere data a Christian".

Gaetano Vessichelli



Articolo di / Commenti