Scontri, protestano i manifestanti: "Democrazia servita con manganelli e lacrimogeni"

20:2:42 3022 stampa questo articolo
Foto e post Asilo31Foto e post Asilo31

Diversi gli scontri registrati oggi a Benevento dove studenti e attivisti protestavano contro il premier Matteo Renzi.

Dopo gli scontri del pomeriggio gli attivisti del L@p Asilo 31 hanno pubblicato sui social le foto con i segni lasciati dalle manganellate su schiena, testa e braccia. Poi scrivono, “oggi è accaduto un avvenimento gravissimo che ha dello sconcertante e che vi vogliamo raccontare. Il premier, non eletto, Matteo Renzi ha preso parte ad un dibattito in occasione del referendum nazionale del 4 dicembre tenutosi presso il Teatro Massimo della città di Benevento. Il suo intervento atto a spiegare le ragioni del ‘si’ al referendum si sarebbe dovuto tenere alle 15:00, ma sin dalle prime ore del giorno, la città è stata blindata per ordine del questore e la zona rossa impenetrabile delimitava una vasta zona che ampiamente superava il perimetro del Teatro Massimo”.

Due volte manifestanti e Forze dell’Ordine sono venuti in contatto: nei pressi di Piazza Matteotti e all’angolo tra via Perasso e Viale dei Rettori. “Ci è sembrata si da subito un'assurdità – aggiungono gli attivisti – blindare un’intera città per il primo ministro che ha sempre sfruttato come passerella televisiva la frase: ‘la mia scorta è la gente’, tanto più se a difendere quella che appariva come una vera e propria fortezza c’erano un centinaio di forze dell’ordine in tenuta antisommossa, muniti di scudo e manganello”.

Contestata anche la decisione del questore di Benevento di vietare qualsiasi manifestazione prima o in concomitanza del dibattito. “Siamo ben consapevoli che la Costituzione – dicono ancora i manifestanti - tutela un diritto fondamentale quale quello di manifestare un proprio dissenso”. E raccontano la loro versione dei fatti. “Dopo uno spontaneo raggruppamento di cittadini si è deciso di salire lungo il corso Garibaldi per unirci ad altri cittadini e scendere poi in un corteo lungo le vie della città. Abbiamo rivendicato il diritto e la libertà a dissentire, un diritto che viene sempre più spesso negato e abbiamo provato ad invadere simbolicamente a volto scoperto e disarmati la zona rossa. La risposta delle Forze dell’Ordine è stata una violenta carica, perpetrata più volte a danni di studenti, per lo più minorenni, insegnanti e cittadini qualunque. Ferite profonde alla base del cranio, segni di percosse su braccia, gambe e schiena, segni di contusione sugli zigomi e sui polsi sono i risultati di un Governo la cui unica risposta ai problemi reali dei cittadini è la violenza. Oggi abbiamo toccato con mano la repressione del Governo attuale, un Governo capace di imprime la sua forza anche in una città così piccola come Benevento”.

Insomma i manifestanti non ci stanno e rilanciano "un no sociale che non si limiti al mero voto alle urne, ma che si imprima nelle strade e nelle piazze, luoghi che ci appartengono e dai quali proveniamo, un no di sfiducia totale al Governo Renzi, un no diverso da quello delle destre inneggianti al razzismo che riaffiorano nella compagine sociale, un no diverso da quello dei partiti che si autoproclamano paladini della giustizia e difensori della Costituzione, ma che a colpi di fiducia hanno approvato leggi distruttive promulgate da questo Governo. Il 27 novembre saremo a Roma per un corteo nazionale che ha lo scopo di denunciare le nefandezze del governo Renzi e che rivendichi il nostro no”.



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