Scritta contro Mastella, CIE e Di Donato nel centro storico di Benevento - FOTO

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Scritta via CamerarioScritta via Camerario

Una scritta contro Mastella e Di Donato, ma anche contro i Centri di Espulsione ed Identificazione è apparsa stamani nel centro storico di Benevento.

“Né con Mastella né con Di Donato. Fuoco ai Cie” è scritta che da stamani campeggia su un muro di via Bartolomeo Camerario, non lontano da piazza Piano di Corte nel centro storico di Benevento. Frase con la quale probabilmente qualcuno ha voluto prendere le distanze sia dall’uno che dall’altro, ma anche dalla strategia che il Governo Gentiloni vuole mettere in atto in termini di immigrazione e accoglienza che arriva però dopo giorni in cui, nelle scorse settimane, il tema accoglienza nel Sannio è stato al centro di alcune polemiche.

La frase, probabilmente scritta con una bomboletta, porta affiancata dalla A cerchiata simbolo del movimento anarchico, coniata dallo slogan di Pierre-Joseph Proudhon: “Anarchia è Ordine” è ora al vaglio delle Forze dell’Ordine che avviato le indagini per risalire agli autori.

Nella frase compare non solo il nome del sindaco di Benevento, Clemente Mastella, che pure aveva chiesto nei mesi scorsi aveva più volte rivolto degli inviti al prefetto chiedendo sia un’equa distribuzione dei migranti che la convocazione del Comitato per l'ordine pubblico, che un’assemblea dei sindaci, ma anche quello di Paolo Di Donato del Consorzio Maleventum. Consorzio che in provincia di Benevento gestisce diversi centri di accoglienza. Nel mirino, anche i CIE – Centri di Identificazione ed Espulsione – nati come Centri di Permanenza Temporanea “in ottemperanza alla legge Turco – Napolitano” poi abolita nel 2002 e sostituita dalla Bossi – Fini. I CIE sono centri nati per “bloccare” gli stranieri "sottoposti a provvedimenti di espulsione e o di respingimento con accompagnamento coattivo alla frontiera" nel momento in cui il provvedimento non fosse eseguibile in maniera immediata. Rete dei CIE che nel nuovo pacchetto di norme presentato, il 18 gennaio alla Camera dal ministro dell’Interno Marco Minniti, il Governo vorrebbe estendere in ogni regione e che cambieranno nome in Centri di Permanenza Temporanea. 



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