Scuola. Al Giannone il 12 febbraio la filosofia di Leonardo Distaso

18:34:17 4201 stampa questo articolo
Liceo Classico GiannoneLiceo Classico Giannone

Giovedì 12 febbraio, alle 15, si svolgerà, presso l’Aula “Palatucci” del Liceo Classico “Pietro Giannone*, il 3° e ultimo incontro di “La mia filosofia, le filosofie”, con Leonardo Distaso che discuterà del rapporto fra arte ed estetica nel Novecento, soprattutto in relazione alle avanguardie storiche. Elaborato dal Dipartimento storico-filosofico del Liceo, il progetto, pur essendo aperto a tutti, è rivolto in particolare agli studenti di tutte le scuole del Sannio dell’ultimo anno, selezionati dai propri docenti, particolarmente vocati allo studio della filosofia. La partecipazione al corso – per gli studenti selezionati - sarà certificata. Alla fine del percorso, si svolgerà una prova scritta (volontaria), in forma di dissertazione. L’elaborato migliore sarà premiato con un buono in libri.
L’incontro del 12, introdotto e coordinato da Amerigo Ciervo, sarà articolato in una prima parte di relazione, una seconda di libera discussione.
Leonardo Distaso insegna presso l’Università di Napoli “Federico II”. Ha scritto, tra le altre cose, ‘Lo sguardo dell’essere. Con Heidegger e Wittgenstein sulle tracce del “guardare-attraverso”’ (Carocci, Roma, 2002). Recentemente la Mimesis ha ripubblicato l’edizione rivista ed ampliati di Estetica e differenza in Wittgenstein. Studi per un'estetica wittgensteiniana. I suoi interessi di ricerca sono partiti dalla ricognizione di una possibile estetica wittgensteiniana e dei rapporti tra Wittgenstein e la filosofia continentale. Di seguito si è occupato della filosofia del giovane Heidegger, in particolare delle questioni relative alla fenomenologia heideggeriana e la querelle con quella di Husserl; particolare attenzione è stata rivolta alla fenomenologia francese con partecipazioni a seminari e convegni in Francia e in Italia. Conoscitore della storia dell’estetica moderna (da Baumgarten all’estetica contemporanea), i suoi studi e le sue pubblicazioni si sono concentrati sulla Critica della facoltà di giudizio di Kant; sull’Idealismo tedesco e sulle sue radici nel misticismo tedesco (Eckhart, Böhme, Muntzer), e in Platone e Spinoza; sull’estetica del giovane Schelling in relazione a Hölderlin. Nel corso dei suoi studi di estetica ha affrontato tematiche quali la teoria dell’immagine estetica, le teorie del romanzo moderno, le teorie del teatro. Un altro recente ambito di ricerche si inquadra in quella che può chiamarsi la questione “Auschwitz”: teologia, filosofia, e letteratura a confronto con le tematiche della Shoah. Un ponte tra questo tema e la filosofia della musica è stato costruito intorno alle analisi sulla musica di A. Schönberg e della sua scuola, in particolare con la ricerca delle radici ebraiche della musica pantonale e dodecafonica, che hanno coinvolto ambiti storico-teorici quali quello del dibattito tra Ars antiqua e Ars nova, sull’origine del melodramma, sulle figure di Wagner e Mahler, dall’opera totale fino all’opera del Novecento, per giungere alla Seconda Scuola di Vienna, alle esperienze di Darmstadt, alla musica contemporanea e alle sue relazioni con la filosofia. I suoi studi più recenti coinvolgono autori quali F. Nietzsche, W. Benjamin e Th. W. Adorno in una riflessione sui fondamenti dell’estetica moderna che coinvolga le arti figurative con quelle della musica, la visione con l’ascolto, l’occhio con l’orecchio.



Articolo di Scuola / Commenti