Scuola. Al Liceo Artistico la storia San Gennaro

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Il Liceo Artistico di BeneventoIl Liceo Artistico di Benevento

Il 12 febbraio, nell’aula magna, si è tenuto il terzo incontro con gli appuntamenti “Giovedì vediamoci al Liceo Artistico”. Protagonista della serata è stato San Gennaro e le sue reliquie, di cui una piccola parte è conservata a Benevento.
A relazionare sulla vicenda di storia, ma anche di fede, è stato Maurizio Cimino che, nel liceo artistico, è docente di storia dell’arte. Il suo racconto ha ricostruito la storia della presenza in Benevento dei resti di san Gennaro, partendo da Sicone, il principe longobardo che nell’831 portò a Benevento il corpo del martire, passando per Orsini, che nel 1687 sistemò le poche reliquie residue rimaste in città, dopo la traslazione del corpo prima a Montevergine e poi di nuovo a Napoli, per giungere a don Giovanni Giordano che, nel 1983 ritrovò la teca in piombo in cui Orsini aveva conservato tali reliquie, dopo che se ne era persa la memoria a seguito della distruzione e ricostruzione del Duomo dopo i bombardamenti del 1943. Oggi l’urna con i preziosi, anche se discussi, resti è conservata nel palazzo arcivescovile, mentre il sarcofago di epoca imperiale che conteneva l’urna è stato ricollocato all’interno del Duomo, proprio in prossimità dell’ingresso sul lato sinistro.
Nutrito e qualificato il pubblico che ha assistito a questa conferenza, tra cui Elio Galasso, già direttore del Museo del Sannio, che al termine ha preso la parola per raccontare diversi aneddoti legati a san Gennaro. In particolare ha colpito l’uditorio la storia del tesoro di san Gennaro custodito a Napoli e della sua singolare vicenda durante la seconda guerra mondiale. Fu mandato in Vaticano, per proteggerlo da danni o furti, ma al termine del conflitto le autorità pontificie si rifiutarono di restituirlo. Qui avvenne una strana vicenda, diremmo tipicamente italiana, dai lati non ben chiari e quasi surreali. Da Napoli partì uno strano personaggio, in odore di malavita, con dodici camion per recuperare il tesoro. In Vaticano, stranamente, trovò tutte le porte aperte. Caricò il tesoro sui camion per riprendere la strada di ritorno. Ma il tesoro non fece ritorno a Napoli. Sparì misteriosamente lungo il tragitto, con tutti i dodici camion. In maniera altrettanto misteriosa, ricomparve dieci mesi dopo, insieme al tizio che lo aveva recuperato in Vaticano, il quale restituì tutto al Duomo di Napoli, senza neppure un pezzo mancante.
Se in Italia è possibile una storia così, non si può non credere al potere miracoloso delle reliquie dei santi. E come aspiranti maghi, a Galasso abbiamo strappato la promessa di una sua serata nel ciclo “Giovedì vediamoci al Liceo Artistico”.



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