Sequestrate il termovalorizzatore di Acerra: contro pure i comitati di S. Salvatore e Guardia

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Anche i comitati civici di Guardia Sanframondi e San Salvatore Telesino hanno firmato l’esposto del Coreri (Coordinamento Regionale Rifiuti della Campania) alla Procura della Repubblica di Napoli sul termovalorizzatore di Acerra, presentato tramite lo Studio legale Adinolfi di Caserta. Lo comunicano le esponenti dei due sodalizi telesini, Maria Pia Cutillo e Marilina Mucci, le quali hanno anche scritto che il Coreri attende un sequestro preventivo dell’impianto, di recente inaugurato alla presenza dal presidente del Consiglio Berlusconi.

Per il Coreri l’impianto “brucia rifiuti non a norma, probabilmente anche quelli speciali pericolosi; non ha nessuna delle autorizzazioni previste dalla normativa comunitaria; funziona da quasi tre mesi in "esercizio provvisorio" senza scadenza, collaudo e i necessari sistemi di monitoraggio dei fumi; produce ceneri pericolose che al momento non sappiamo dove vengano smaltite.

D'altro canto, gli unici dati disponibili sulle concentrazioni di inquinanti nell'aria, rilevate nei primi due mesi di funzionamento dell'inceneritore dalle centraline Arpac di Acerra e San Felice a Cancello, dicono che su 60 giorni di funzionamento (teorici, visto che diversi sono stati in questi mesi i giorni di fermo dell'impianto) ci sono stati ben 17 sforamenti”.

Il Coreri “dopo il ricorso straordinario al Capo dello Stato contro le ordinanze che, in deroga al parere di Valutazione d'Impatto Ambientale (VIA) del 2005, hanno… autorizzato la combustione di qualsiasi tipo di rifiuto, in luogo del CDR (combustibile da rifiuti), ha deciso di rivolgersi anche alla magistratura penale affinché faccia luce, una volta per tutte, sulle responsabilità di chi ostinatamente ha voluto la realizzazione di quell'impianto, nonostante sapesse che era del tutto incompatibile con la realtà del territorio acerrano”.



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