Società Storica del Sannio e Isidea: ‘Santa Sofia ritorni prima sala del Museo del Sannio’

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Benevento - Piazza Santa SofiaBenevento - Piazza Santa Sofia

Dopo l’episodio riguardante Santa Sofia, chiesa lasciata aperta durante la notte con intervento della polizia che si è sostituita ai curatori, si ripropone il problema della corretta gestione di questo sito Unesco. La Società storica del Sannio e l’associazione Isidea sollecitano le autorità civili ed ecclesiastiche a prendere in esame la reale tutela del complesso artistico che coinvolge anche il chiostro e il campanile. Infatti, la chiesa di Santa Sofia, concessa in uso alla Archidiocesi, è soggetta con il suo campanile al FEC, fondo edifici di culto, gestito dal Ministero dell’Interno/Prefettura di Benevento. Per anni è stata anche prima sala del Museo del Sannio, con accesso diretto al Chiostro di Santa Sofia curato dai custodi provinciali, all’attualità capaci di assicurare quell’apertura continuativa, dalle 9 alle 19, che la Società storica del Sannio e Isidea chiedono di riattivare.
Avendo qualifica di parrocchia, Santa Sofia oggi assolve in modo riduttivo alle funzioni sociali e religiose, a causa della minuscola sede rispetto al vasto territorio che ad essa fa capo, esprimendo il proprio ruolo sui riti sacramentali più essenziali. Infatti, alcune chiese vicine come il Santissimo Salvatore, San Domenico e l’Annunziata sono praticamente inutilizzate per il culto. Inoltre, la Prefettura e la stessa parrocchia sembrano disinteressati alla conservazione del campanile, che al suo interno nasconde un degrado spaventoso.
La Società storica del Sannio e l’associazione Isidea chiedono, pertanto, ai diretti responsabili (Prefettura, Archidiocesi, Comune, Provincia e Soprintendenza) di uscire dal silenzio, assumendosi gli obblighi dei rispettivi ruoli. “Non si può sollecitare ed ottenere un riconoscimento dall’Unesco per una prestigiosa vestigia beneventana senza poi garantire la sua fruibilità per i visitatori e la sua continua e decorosa tutela” – hanno concluso Giacomo de Antonellis per la Società storica del Sannio e Rito Martignetti per Isidea.



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