Solot. Dalla catastrofe all'ottimismo, ecco la ricetta di Fetto: 'Imitiamo lo spirito dei nostri nonni'

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Michelangelo FettoMichelangelo Fetto

L'appuntamento si preannuncia come uno di quelli da non perdere. Un salto indietro nel tempo, in un'epoca di catastrofi generate dall'uomo, attraverso il quale si vuole lanciare un messaggio positivo per il futuro. La Solot mette in scena al Mulino Pacifico, il prossimo 12  aprile, ore 20.30, in replica il giorno successivo, alle 18, 'Medaglia d'oro', regia di Michelangelo Fetto. In scena, Fetto e Tonino Intorcia.
Proprio al regista abbiamo chiesto di raccontare il suo lavoro: "Lo spettacolo, paradossalmente, - dice - lancia uno messaggio ottimista, ricordando le 60 incursioni aeree del 1943, la città rasa al suolo. Oggi che tutto è ricostruito, c'è pure tanta tristezza e il futuro è difficile intravederlo. Ma, i nostri nonni hanno passato momenti peggiori, con affetti che non c'erano più e di lavoro nemmeno a parlarne. Hanno avuto la forza di risollevarsi e risollevare l'identità della città. Il nostro - aggiunge Michelangelo Fetto - vuole essere un contributo a pensare positivo". Il 15 giugno 1967 il Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat consegna al sindaco della città di Benevento Pasquale Meomartini una medaglia d’oro. Perché? Quando si sente nominare la parola “medaglia “ il pensiero corre naturalmente ad una competizione sportiva, alle Olimpiadi, magari con una colonna sonora che fa da sfondo al pensiero stesso come quella del film Momenti di Gloria. No, in realtà il motivo della consegna fu un altro e fu tutt’altro che lieto come può essere un successo sportivo; la motivazione ufficiale della consegna fu la seguente “Sottoposta a violenti bombardamenti terrestri ed aerei e all'infuriare di combattimenti nelle vie cittadine, subiva con impavida fierezza gravi distruzioni, disagi e pericoli di ogni sorta. Duemila dei suoi cittadini sacrificavano la vita alla causa della Patria e della Libertà.” Di qui, l'ispirazione che ha fatto nascere lo spettacolo.
'Medaglia d'oro', segue la scia di altri lavori della Solot che hanno come comune denominatore "la passione di raccontare la nostra città". Un racconto diretto anche grazie alle testimonianze audio di chi quei giorni ha vissuto e ancora oggi non vuole dimenticare.
Ancora una volta insieme in scena, come da 28 anni a questa parte, Michelangelo Fetto e Tonino Intorcia.
Laura De Figlio



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