Sparatoria cantiere eolico, nessun tentativo di furto. "Messa in scena per guadagnarsi promozione"

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Il cantiere di MorconeIl cantiere di Morcone

I vigilantes sono ora indagati per simulazione di reato esplosione di colpi d'arma da fuoco in luogo pubblico, procurato allarme e violazione della legge sulle armi in concorso.

Tutta una messa in scena per guadagnarsi una promozione. È l’epilogo al quale si è giunti dopo le indagini dell’Arma e della Procura sulla sparatoria verificatasi nei giorni scorsi a Morcone, località Cuffiano, nei pressi di un cantiere per la costruzione di una centrale eolica. I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Benevento in collaborazione con quelli del Nucleo Operativo della Compagnia di Cerreto Sannita sono riusciti, infatti, a ricostruire l'esatta dinamica di quanto accaduto. (leggi qui)

Come si ricorderà, nella notte 27 giugno era stato denunciato un violento conflitto a fuoco tra i vigilantes e un gruppo armato di malviventi che avevano tentato il furto di rame all'interno del cantiere. Nel corso della sparatoria un vigilante era rimasto vivo, anche se colpito da numerosi colpi di pistola, solo grazie all’utilizzo del giubbotto antiproiettile giubbetto antiproiettile.

Le indagini serrate dei Carabinieri, sotto la direzione del magistrato di turno della Procura della Repubblica di Benevento, hanno permesso di smascherare la simulazione dell'aggressione armata ideata dai due vigilantes. In particolare, scrive il procuratore Policastro, "uno dei vigilanti aveva organizzato il piano con la speranza che l'aver sventato il furto e l'aver sostenuto il conflitto a fuoco con i banditi gli avrebbe consentito di guadagnare sul campo una promozione".

Infatti, allo scopo di rendere più credibile l'episodio criminoso, le due guardie giurate prima hanno esploso numerosi colpi d'arma da fuoco in aria e, poi, uno dei due ha sparato numerosi colpi all'indirizzo del proprio giubbotto antiproiettile. Molti particolari, infatti, non hanno convinto il magistrato e gli investigatori del Comando Provinciale ed infatti al termine di puntuali contestazioni, le due guardie giurate – ora indagate per simulazione di reato esplosione di colpi d'arma da fuoco in luogo pubblico, procurato allarme e violazione della legge sulle armi in concorso – sottoposti ad interrogatorio, hanno ammesso le loro responsabilità. Ai due vigilanti sono state sequestrate le armi in dotazioni. 



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