Spending review: Via libera in Senato. Ora tocca alla Camera

9:17:39 1402 stampa questo articolo

Aggiornamento: L'Assemblea di Palazzo Madama, nella seduta antimeridiana di martedì 31 luglio, ha approvato con 217 voti favorevoli, 40 voti contrari e 4 astenuti, il testo comprendente entrambi i decreti-legge in materia di spending review (ddl 3396) e di dismissioni del patrimonio pubblico (ddl 3382), sul quale il Governo aveva posto la questione di fiducia.
Nel Pdl che ha votato a favore circa una decina i dissensi interni. Il provvedimento passa ora alla Camera.

Aggiornamento: Si sono appena concluse le operazioni di voto e si è in attesa di conoscere i risultati. intanto, per le dichiarazioni di voto hanno annunciato il sì Pdl, Pd, Udc e Terzo polo, Coesione nazionale e Mpa come avevano annunciato, non hanno partecipato al voto, mentre Lega e Idv hanno votato contro.

Il Senato è stato impegnato ieri nella discussione dei decreti-legge sulla spending review e sulle dismissioni del patrimonio pubblico. All'ordine del giorno anche i decreti-legge relativi agli eventi sismici in Emilia e alla proroga dei termini in materia sanitaria. Al termine della discussione generale, il Ministro per i rapporti con il Parlamento Giarda ha posto la questione di fiducia su un testo comprendente i primi due  provvedimenti. Le dichiarazioni di voto avranno luogo questa mattina, a partire dalle 9 mentre alle 10.20 è prevista la prima chiama per le votazioni.
I relatori sul decreto-legge sulla spending review, Giaretta (PD) e Pichetto Fratin (PdL), ne hanno illustrato essenzialmente i contenuti politici “volti a diminuire e migliorare la qualità della spesa pubblica primaria e aumentare il livello dei servizi offerti ai cittadini, anche al fine di scongiurare l'aumento ad ottobre dell'aliquota IVA e di liberare risorse per affrontare l'emergenza legata al sisma in Emilia e per allargare la platea dei lavoratori esodati”. Il provvedimento propone inoltre una riorganizzazione del sistema delle autonomie locali, ridisegnando la mappa delle Province. Altre misure riguardano la revisione delle piante organiche del personale, la rinegoziazione dei contratti di affitto degli immobili occupati dalle amministrazioni pubbliche, lo scioglimento o la vendita delle società in house o partecipate, il contenimento delle spese per il parco auto e per i buoni pasto dei pubblici dipendenti, nonché per il funzionamento della Presidenza del Consiglio dei ministri. Si dispone inoltre la riduzione del finanziamento statale in favore del Servizio sanitario nazionale e si introducono importanti misure per il contenimento della spesa farmaceutica.
Respinte le questioni sospensive e di costituzionalità promosse da Coesione nazionale (con il senatore Pasquale Viespoli) e dalla Lega e la richiesta di sospensiva presentata dalla Lega.



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