Spina Verde, confronto pubblico nell'Aula consiliare. "Messe idee nero su bianco"

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Incontro Spina VerdeIncontro Spina Verde

L'incontro pubblico è servito a presentare il progetto che l'Assemblea Popolare e le associazoni presenti al Rione Libertà hanno messo in piedi per quanto riguarda la Mediateca e l'Auditorium. 

Ieri pomeriggio nell'aula consiliare del Comune di Benevento si è svolta un partecipato incontro convocato dall’Assemblea Popolare del Rione Libertà. Presenti anche diverse associazioni quali Io per Benevento ed il Comitato di quartiere di via Garrucci oltre a loro presenti anche diversi esponenti del mondo politico cittadino ed espressione sia dell’Amministrazione che dell’opposizione consiliare.

Tema del confronto pubblico “Inseriamo la Spina”, discutere delle idee nate in seno alle assemblee popolari tenutesi in più appuntamenti nei mesi precedenti. L'Assemblea Popolare del Rione Libertà è nata, infatti, con lo scopo di arginare il fenomeno del vandalismo che sistematicamente e a più riprese ha permesso la devastazione della Spina Verde. “Più volte – hanno precisato gli attivisti – l'amministrazione comunale ha tentato di sradicare il fenomeno dilagante attraverso l'installazione di telecamere di videosorveglianza, ma che nei fatti non hanno risolto il problema. Ai cittadini del Rione Libertà era chiaro però già dal mese di novembre che gli atti vandalici non erano da imputare a chi compisse l'atto, ma a chi, invece, permettesse che strutture quali la Mediateca e l'Auditorium fossero lasciate all'incuria e al degrado. La destinazione d'uso originaria delle strutture è per l'appunto quella di creare luoghi di socialità e aggregazione con lo scopo di allontanare il degrado sociale che attraversa le vie del rione”.

C’è da dire, che da novembre sino ad oggi si è infittita la rete dei rapporti tra tutte le organizzazioni che operano nel sociale all'interno del Rione Libertà con lo scopo di creare un lavoro sinergico per dare riscatto al quartiere. “Forti di questa idea di rivalsa sociale – hanno aggiunto – abbiamo organizzato momenti ludici, momenti di discussione democratica e di pulizia del verde per dimostrare che l'idea di riscatto non deve affatto essere relegata alla becera repressione, ma all'incentivazione di associazioni che operano da anni nel Rione. A dar man forte a quanto appena detto possiamo certificare che gli atti vandalici sono cessati nel momento in cui abbiamo dato vita a quei luoghi. Nel mese di gennaio, però, abbiamo appreso che la Gesesa S.P.A. e il Conservatorio di Benevento avevano ottenuto una delibera d'indirizzo, l'una per la Mediateca l'altro per l'Auditorium. Chiaramente ci siamo chiesti come un ente quale la Gesesa S.P.A., che gestisce il servizio idrico cittadino, potesse restituire al rione un incentivo sociale e come potesse la Mediateca, quindi, mantenere la sua destinazione d'uso originaria. L'ente si diceva per altro che si facesse carico delle spese di gestione del verde pubblico, della costruzione di una casetta dell'acqua pubblica, ma non si parlava affatto della costruzione di un lavoro sinergico con le associazioni che negli ultimi mesi hanno attraversato quello spazio. La mediateca è un luogo di confronto la cui destinazione d'uso è sconfiggere la nefasta narrazione che vede il Rione Libertà come un quartiere degradato i cui abitanti non hanno alcun interesse alla partecipazione alla vita dello stesso e per questo motivo non può affatto essere sganciata da questa funzione. Per quanto detto, oggi, ci siamo riuniti in aula consiliare invitando a partecipare e prendere parola al dibattito l'Amministrazione comunale, gli assessori e il sindaco per mettere nero su bianco idee nate in seno a delle pregresse assemblee”.

Il progetto redatto dall’Assemblea Popolare, “nasce – spiegano – con lo scopo di presentare un modello di utilizzo di questi spazi che possano essere catalizzatori di esperienze che creino luoghi di confronto atti a debellare il fenomeno della frammentazione sociale. È chiaro che il fulcro del progetto debbano essere la socialità, la cultura e la cittadinanza attiva per aggredire uno spazio vuoto che viene sempre più spesso occupato dalla macro e microcriminalità. Il progetto vuole essere contrastare in primo luogo la dispersione scolastica attraverso l'attivazione di percorsi teatrali, cinematografici e l'attivazione di laboratori di scrittura e fotografia, in secondo luogo vuole favorire l'integrazione giovanile attraverso la messa in atto di sportelli di ascolto che possano essere peraltro terapeutici nei casi di forme di disagio. Insomma un progetto di vero e proprio riscatto sociale che permetta una narrazione totalmente nuova e innovativa del Rione Libertà, un rione che autonomamente decide di gestire spazi a carattere e fine sociale, un progetto inclusivo che non esprime affatto contrarietà al lavoro con qualsivoglia ente pubblico”.

Gli attivisti hanno poi auspicato la nascita di una rete solidale. “Possiamo certamente dire che la crisi economica che affligge numerose famiglie beneventane non possa essere debellata fomentando l'odio verso i poveri attraverso delibere anti-accattonaggio che ledono le fasce sociali più deboli, ma costruendo una rete solidale tra le persone. Speriamo che in breve tempo le nostre istanze vengano accolte dagli enti preposti per essere discusse e concretizzate”. 



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