Statale Appia, attivisti denunciano stato di abbandono dell'arteria

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Lo stato di abbandono della Statale Appia, secondo gli attivisti, "Non è più sostenibile”.

Con una nota inviata a Vincenzo De Luca presidente della Regione Campania, a Claudio Ricci presidente, a Clemente Mastella sindaco di Benevento, al Comando provinciale Carabinieri di Benevento, al Difensore Civico della Regione Campania e a Paola Galeone prefetto di Benevento, gli attivisti Silvio Bozzi e Mauro Pacillo hanno segnalato la condizione di dissesto della Strada Statale 7 Appia.

Bozzi e Pacillo hanno voluto evidenziare: “lo stato di abbandono e di precarietà della strada che è diventata oramai pericolosa per la presenza di evidenti buche sul manto stradale. Queste, dopo le abbondanti piogge, si riempiono di acqua, che contribuisce a renderle più larghe e più profonde”.

Per gli attivisti, “gli automobilisti ed i centauri che transitano sulla S.S. Appia 7 sono costretti, per evitarle, ad allargarsi sulla corsia opposta, creando rischi di incidenti stradali. Tale situazione è palese sulla corsia che si percorre per andare da Benevento a Napoli (in prossimità dello stabilimento ex-italsemi) dove è presente una fuoriuscita di liquami lungo la strada dovuto al cedimento del collettore in diversi punti”.

Poi concludono: “I residenti della contrada Epitaffio, ma anche cittadini non residenti in zona, hanno più volte denunciato le pessime condizioni della strada e del canale da dove fuori esce il liquame. La situazione è stata portata all’attenzione dell’amministrazione Mastella, delle precedenti amministrazioni, ed anche alle autorità competenti”.

L’invito rivolto a Regione, Provincia, Comune e Prefettura è quelli di: “porre in essere ogni provvedimento volto a ripristinare la sicurezza stradale, ricordando che, in caso di incidente con morti e/o feriti a causa di detta insidia, invieremo istanza/denuncia alla Autorità Giudiziaria chiedendo di accertare l'esistenza obiettiva di pericolo o di insidie della strada, dovuti a condotta colposa omissiva o commissiva dell'ente proprietario e l'eventuale nesso di causalità tra tale condotta e danni subiti dagli utenti”.



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