Stir Casalduni, Ricci incontra sindacati e lavoratori. Si prova a scongiurare paralisi ciclo rifiuti

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La parte sindacale si è dichiarata pronta bloccare lo Stir se non verranno subito garantiti gli stipendi pieni ai lavoratori.

Claudio Ricci, presidente della Provincia di Benevento ha ricevuto stamani alla Rocca dei Rettori una delegazione dei lavoratori e rappresentanti sindacali della Samte, la Società partecipata dalla stessa Provincia per la gestione del ciclo dei rifiuti.

Al centro dell'incontro, cui hanno preso parte anche i consiglieri provinciali Giuseppe Di Cerbo e Renato Lombardi, il segretario e vicesegretario generale rispettivamente Franco Nardone e Libera Del Grosso, e l'Amministratore Unico della Samte, Fabio Solano, la difficile situazione economica in cui versa la Società, gravata da un pesante deficit generato unicamente dai mancati pagamenti dei servizi resi ai Comuni conferenti i rifiuti indifferenziati allo Stir di Casalduni.

La riunione era stata convocata dal presidente Ricci in accoglimento delle richieste di parte sindacale, preoccupata per il futuro aziendale, dei posti di lavoro di 52 dipendenti dello Stir nonché è della stessa tenuta della filiera rifiuti nel Sannio. Ricci ha voluto manifestare la solidarietà della Provincia e sua personale ai lavoratori e dare testimonianza di seguire la delicata vertenza minuto per minuto.

La crisi della Samte si è tradotta, ormai da tempo, nella procedura di concordato preventivo e, più recentemente, nell'instaurarsi di contratti di solidarietà con il personale dipendente, finalizzati a far fronte alla conservazione del loro posto di lavoro sia pure con stipendi decurtati.

Ricci ha illustrato la situazione prendere fallimentare in cui versa la Samte ai lavoratori e al sindacato ribadendo ancora una volta e nel modo più categorico che “la stessa non trae origine da cattiva gestione da parte del management aziendale, ma dal mancato versamento del dovuto da parte di circa 20 Comuni e da ritardati pagamenti da parte di alcuni altri nonostante tutti abbiano conferito rifiuti indifferenziati allo Stir”.

“I predetti Comuni – ha proseguito Ricci – per anni hanno osteggiato anche in Tribunale il pagamento della tariffa e lo stesso ‘quantum’ della tariffa, istituita dalla Provincia e dovuta alla Samte per i conferimenti di rifiuti indifferenziati, sebbene la stessa tariffa fosse assolutamente concorrenziale in Campania; infine, quando la definitiva sentenza della Cassazione nel 2017 ha riconosciuto la piena legittimità delle decisioni assunte in materia dalla Provincia, gli stessi Comuni non hanno ancora pagato il pregresso e nemmeno il maturato nel corrente anno, gettando dunque in crisi la Società che non ha alcuna altra entrata. Per poter garantire il servizio, che ovviamente ha un costo per la stessa Samte, occorre fare delle autentiche acrobazie”.

“Nei giorni scorsi – ha concluso Ricci – grazie al lavoro del prefetto Cappetta, i Comuni morosi, riuniti presso il Palazzo del Governo, hanno assicurato che pagheranno i debiti per l'anno corrente, mentre per il pregresso (anche dal 2014) hanno richiesto una rateizzazione che dovrà essere concessa dal Commissario nominato dal tribunale per la procedura di Concordato”. Questa la ricostruzione dei fatti presentata ai lavoratori e ai sindacalisti da Ricci.

Il presidente Ricci ha riconosciuto che “i contratti di solidarietà penalizzano i lavoratori dell'Azienda, che comunque, con grande senso di responsabilità, hanno sempre fatto e continuano a fare tutto intero il proprio dovere, scongiurando così una crisi generale”. Ricci, nel dare atto dell'impegno e della dedizione di lavoratori e sindacati, ha dichiarato che il tempo della mediazione e della pazienza nei confronti dei morosi è scaduto.

"È ora di scongiurare la paralisi del ciclo rifiuti nel Sannio – ha dichiarato Ricci – che ha concluso: ho dato mandato di far partire i decreti ingiuntivi per i morosi. Chiedo al Sindacato e ai lavoratori la massima solidarietà nei confronti della nostra azione, dettata esclusivamente ed unicamente dalla strenua difesa degli interessi del Sannio, dei lavoratori, della legalità e dell'ambiente".

La parte sindacale, dal canto suo, si è dichiarata pronta bloccare lo Stir se non verranno subito garantiti gli stipendi pieni ai lavoratori.



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