Sversamenti illeciti nel bosco di Castelpagano. Il sindaco Zeoli: 'Non esiteremo a costituirci parte civile'

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"Qualora le notizie diffuse dalla stampa locale e nazionale trovassero conferma, circa l'irregolarità dell'attività mineraria e lo sversamento illecito nel territorio di Castelpagano, non esiteremo a costituirci parte civile, nei confronti di soggetti ritenuti responsabili, a tutela del territorio, della popolazione e della nostra immagine". A renderlo noto, con una nota stampa ufficiale, è il sindaco di Castelpagano, Michelino Zeoli, che esprime inoltre "piena fiducia nella tempestività ed incisività dell'azione della magistratura e degli organi di polizia giudiziaria".
L'INCHIESTA - Un bosco ridotto ad una discarica a cielo aperto. Per questo motivo la Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Benevento ha arrestato Pier Luigi e Massimo Accornero, rispettivamente Presidente del Cda della 'Accornero Srl' e amministratore delegato della stessa società e della Mi.Mer srl fino al 2000. I due sono finiti agli arresti domiciliari dopo che il Gip del Tribunale di Napoli aveva emesso l'ordinanza su richiesta dei magistrati della Direzione distrettuale antimafia e della Sezione criminalità ambientale della Procura di Napoli ed eseguira dalle Fiamme Gialle di Benevento ed il Corpo Forestale dello Stato sannita. I delitti contestati ai due riguardano la gestione di un ingente traffico illecito di rifiuti specializzati organizzato dalla coppia di imprenditori. Secondo quanto è emerso dalle indagini, il traffico illecito organizzato di "ingenti quantitativi di rifiuti speciali" e, nello specifico, residui della lavorazione di fanghi di argilla, risulta collegato all'esercizio dell'attività di impresa degli Accornero, autorizzata dal 1999 da parte del Corpo delle Miniere del Distretto di Napoli, sfruttando il sito minerario di rocce feldspatiche che si trovano in località Battaglia a Castelpagano.



Articolo di Tammaro / Commenti