Tagli alla riabilitazione: i centri scendono in piazza e protestano con i pazienti

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Nostro servizio - Il rumore assordante dei fischietti e degli slogan ha scandito il passo del corteo di centinaia di persone che questa mattina hanno sfilato contro il tagli dei fondi destinati ai centri di riabilitazione. E’ partita alle 10 da Piazza Risorgimento la breve camminata che ha raggiunto la Prefettura di Benevento. I responsabili delle strutture private, dipendenti, familiari e disabili utenti del servizio hanno fermato il traffico per circa un’ora e hanno stazionato lungo Corso Garibaldi in attesa dell’incontro tra i rappresentanti della manifestazione e il prefetto di Benevento, Michele Mazza. Tanti gli striscioni e cartelloni esibiti dai dimostranti, tra i quali un vistoso manifesto funebre che ha annunciato la chiusura del servizio ai cittadini, oltre a palloncini e bandiere bianche. Il corteo si è concluso alle 12 con una conferenza stampa all’Hotel President di Via Perasso. (Guarda la FOTOGALLERY del Quaderno.it)

In prima fila Michele Razzano, responsabile del CMR di Sant’Agata dei Goti, una struttura che eroga un terzo delle prestazioni del Sannio. “La riabilitazione nella nostra provincia è stata penalizzata in modo eccessivo – ha dichiarato durante il corteo - , non siamo più in grado di fornire prestazioni perché l’Asl ci ha tagliato i fondi. Va fatta una stima migliore per la distribuzione delle risorse economiche. La riabilitazione viene sempre trascurata, ma non ha alcuna alternativa sul piano pubblico. Se il servizio non viene erogato dai privati, infatti, non può farlo nessun altro a differenza di tante altre branche come le analisi e la radiologia. Non va assolutamente confusa con la fisioterapia, oggi esiste una gamma di servizi che permettono di cambiare la vita ad un paziente”.

Sono centinaia di migliaia le persone che ogni anno usufruiscono della riabilitazione nella provincia di Benevento, soprattutto i tanti disabili con disagi psicomotori che nella mattinata hanno sfilato in sedia a rotelle davanti agli striscioni con l’aiuto di familiari e tecnici delle strutture sanitarie. Alcuni di loro vengono seguiti dalla tenera età per evitare che il danno fisico possa aggravarsi ulteriormente e per renderli autosufficienti. Una giovane neuropsicomotricista, Elda Castelluzzo del Centro De Masi (nella foto a sinistra) ha illustrato al Quaderno.it l’importanza del servizio per i pazienti.

“Stanno abbandonando centinaia di bambini che usufruiscono di un percorso terapeutico lungo anni e non giorni – ha sottolineato - . Anche un mese di interruzione può creare danni enormi a queste persone in difficoltà, significherebbe mandare all’aria i risultati raggiunti in 4 anni. Anche gli utenti stessi vivono un senso di abbandono perché viene a mancare da un giorno all’altro un importante punto di riferimento quotidiano, quasi una seconda famiglia. Per non parlare degli anziani che addirittura hanno stretto importanti amicizie”.

I più arrabbiati sono sicuramente i genitori dei pazienti. Hanno esaurito il fiato questa mattina per urlare a squarciagola il proprio disagio. Tra loro Rita Iuliano che ha parlato di diritto alla salute: “Paghiamo le tasse per ricevere questo servizio, non possono togliercelo dall’oggi al domani. Chi può permettersi di pagare la riabilitazione autonomamente? I costi aumentano, ma lo stipendio è sempre lo stesso”.

Il corteo si è fermato a pochi metri dal portone d’ingresso del palazzo del governo, sulla pavimentazione di corso Garibaldi un lungo striscione con la scritta: “Aiutateci ad aiutarli”. Dopo l’incontro in Prefettura i dimostranti si sono trasferiti all’Hotel President per una conferenza stampa alla presenza dei responsabili dei centri di riabilitazione: C.D.T. " G. De Masi" srl, Relax spa, Centro "S. Marco" srl, Medical Center srl, CMR, Centro De Nicola, Centro Juvenia. Presenti anche l’assessore comunale ai Servizi Sociali, Luigi Scarinzi e numerosi consiglieri comunali di opposizione che hanno preso la parola in un’affollata sala. La madre di un utente ha interrotto continuamente gli interventi per esprimere la rabbia e il dissenso rispetto a questa vicenda.

Scarinzi si è impegnato, di concerto con gli altri consiglieri, a convocare un Consiglio Comunale straordinario aperto al pubblico per discutere dei tagli adoperati dalla Regione Campania. Infine un lungo intervento di un genitore che si è detto sconcertato dal continuo traghettamento di fondi verso la provincia napoletana a discapito del territorio. Parole sottolineate anche dal responsabile del CMR di Sant’Agata, Michele Razzano, che ha concluso così: “Un milione di euro alle strutture di Napoli è una goccia in mezzo al mare, la stessa cifra nella provincia di Benevento risolverebbe tutti i problemi”.
Lorenzo Palmieri



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