Benevento -
Tangenti a funzionari Enel: 12 arresti. Indagini su truffe e logge massoniche
Benevento - 12:57:26 10926
Funzionari Enel e imprenditori coinvolti in un giro di tangenti. Un’ altra indagine riguardante truffe ed evasione fiscale consumate avvalendosi di logge massoniche. Sono di due filoni dell’operazione denominata ‘Alta Tensione’ che ha portato all’arresto di 12 persone.
Associazione per delinquere finalizzata al falso, alla corruzione e altri reati contro la Pubblica Amministrazione. Queste le accuse contenute nelle ordinanze di custodia cautelare eseguite dagli agenti della Squadra Mobile questa mattina. Cinque persone sono finite in carcere: Giuseppe Tanga, 40 anni, di Benevento, funzionario Enel; Arcangelo Vitulano, 43 anni, nato a Pomigliano D’Arco e residente a Campoli Monte Tamburo, imprenditore; Antonio Coppola, 48 anni di San Giorgio a Cremano (Na), imprenditore; Maurizio Bellini, 53 anni, nato ad Assisi e residente a Bari, funzionario Enel; Claudio Mosca, 44 anni, di Portici (Na) imprenditore. Arresti domiciliari, invece, per altre sette persone, tutti imprenditori: Bruno Pedace, 37 anni, di Reggio Calabria, imprenditore; Stefano Napolitano, 43 anni, di Bucciano, imprenditore; Mario Napolitano, 45 anni, di Bucciano, imprenditore; Andrea Giuliano D’Alterio, 49 anni, di Villaricca (Na), imprenditore; Maria Giuseppa Spiaggia, 43 anni di Parete (Ce), imprenditore; Rocco Sepe, 61 anni, di Sant’Angelo Dei Lombardi (AV) e Luigi Boffa, 53 anni, di a Pesco Sannita.
Le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Benevento Simonetta Rotili su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica Antonio Clemente. I particolari dell’operazione sono stati illustrati in una conferenza stampa presso la Questura di Benevento. Vi hanno preso parte il questore Francesco Nicola Santoro, il dirigente della Suaqdra Mobile Giuseppe Moschella e il sostituto procuratore Antonio Clemente.
Le indagini sono durate oltre un anno e sono state effettuate in varie località italiane, soprattutto nell’Italia meridionale anche con l'ausilio di intercettazioni telefoniche e ambientali. In particolare, gli inquirenti ritengono che Giuseppe Tanga sia a capo di un’ associazione per delinquere. Avrebbe sfruttato la propria posizione avvalendosi di una fitta rete di conoscenze disseminate su tutto il territorio nazionale. Con Maurizio Bellini, altro funzionario Enel - e quindi incaricati di un pubblico servizio - avrebbe compiuto atti contrari ai doveri d’ufficio, al fine di permettere il rilascio della cosiddetta “qualificazione” (riconoscimento propedeutico per accedere alle gare di appalto bandite dall’Enel) a favore di ditte e imprese, in cambio del versamento di ingenti somme di denaro (60mila euro il volume delle tangenti accertato finora).
Sarebbero stati effettuati, quindi, controlli e verifiche pilotate per qualificare imprese anche in assenza dei presupposti. Al fine di agevolare l'illecita attività, Tanga e l’imprenditore Arcangelo Vitulano hanno fondato la società di consulenza "Progetto Europa Consulting Firm" che si interponeva fra le imprese che lavorano nel settore energetico interessate alla qualificazione e la suddetta associazione per delinquere.
Ruolo attivo sarebbe stato svolto anche dagli imprenditori Antonio Coppola e Claudio Mosca che, in contatto anche con altri dipendenti Enel (alcuni funzionari non sono stati ancora identificati dagli inquirenti), si interessavano alla concessione della "qualificazione" e a sospendere verifiche in corso, facendo anche annullare pagamenti di penali e ricevendo in cambio ingenti somme di denaro ed altre utilità. Questo il primo troncone delle indagini a cui si aggiunge un altro filone che necessita di ulteriori approfondimenti, con indagini tuttora in corso.
Sono state effettuate, infatti, 2 perquisizioni domiciliari e sono stati notificati avvisi di garanzia per associazione per delinquere finalizzata alle truffe e all'evasione fiscale a carico di A. R., residente a Rende (Cosenza), Gran Maestro Vicario della GLIDI (Grande Loggia Indipendente d'Italia) e L. A., economista di Cassino.
L’ipotesi è di un’altra associazione capeggiata da Giuseppe Tanga e Arcangelo Vitulano. Insieme alle due persone di Rende e Cassino e altre ancora, avvalendosi delle conoscenze e amicizie nell'ambito di logge massoniche italiane e in alcune circostanze anche estere, avrebbero commesso il reato di truffa e altre violazioni di cui all'art.8 del D.Lvo 74/2000, in quanto, costituita l'associazione no-profit denominata "Freedoom for Cabinda” (una provincia dell'Angola, in Africa ndr), si sarebbero appropriati indebitamente, attraverso false fatturazioni in violazione delle norme fiscali, del denaro (ancora in via di quantificazione) destinato alle donazioni per gli aiuti umanitari.
Nel corso delle perquisizioni sono stati sequestrati numerosi documenti tra cui un falso passaporto diplomatico, e materiale informatico utili per le indagini. Inoltre - particolare sottolineato più volte in conferenza stampa - al fine di recuperare le somme di denaro percepite quale provento di tangenti ai danni dell'Enel, è stato effettuato il sequestro preventivo di tutti i beni immobili, depositi e conti correnti in vari uffici di credito facenti capo a Giuseppe Tanga, Arcangelo Vitulano e ai rispettivi componenti il nucleo familiare.
Si tratta del cosiddetto sequestro preventivo per equivalente, ossia la confisca di beni per un valore equivalente al profitto del reato. “Un tipo di sequestro – ha sottolineato il sostituto procuratore Clemente – effettuato per la prima volta a Benevento”. Poi Clemente ha sottolineato che la vicenda fa emergere “dei problemi organizzativi dell’Enel a livello locale. Stiamo parlando di corruzione, sarebbe opportuno che l’Enel arrivi prima di noi a queste scoperte”.
Inoltre è stato sequestrato il conto corrente acceso a favore della loggia massonica "Colonna Traiana" di cui Giuseppe Tanga è il maestro venerabile, nonché tutta la documentazione ritrovata nella sede di Benevento della loggia stessa.
“La maggior parte degli iscritti alla loggia Colonna Traiana – ha precisato il dirigente della Squadra Mobile Giuseppe Moschella – non era al corrente della situazione e non ha alcun legame con le attività illecite riscontrate. In sostanza, è da considerarsi in buona fede”.
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